Tirana (Albania), 22 ott. (LaPresse/AP) – La politica internazionale “non può essere guidata da partite di calcio”. Così il premier albanese Edi Rama in un’intervista ad Associated Press, in riferimento alle tensioni politiche scoppiate dopo gli scontri avvenuti nel corso della partita del 14 ottobre a Belgrado fra le due nazionali di calcio di Albania e Serbia. La disputa, ha affermato Rama, non dovrebbe minare gli sforzi dei due Paesi per diventare membri dell’Unione europea. Rama sarebbe dovuto arrivare oggi nella capitale serba per una visita storica, la prima di un leader albanese in quasi 70 anni, nell’ambito dei tentativi di allentare le tensioni. Il viaggio è stato tuttavia rinviato al 10 novembre a seguito degli scontri scoppiati durante la partita la settimana scorsa, dopo che un drone ha sorvolato il campo sventolando una bandiera che inneggiava all’indipendenza del Kosovo.
Belgrado non riconosce la secessione dell’ex provincia, che dichiarò l’indipendenza nel 2008 e i cui abitanti sono perlopiù di etnia albanese. Il premier albanese ha sottolineato che il programma della sua visita a Belgrado non comprenderà “valutazioni dei ricordi di una partita di calcio”. È ora che l’Albania e la Serbia mettano fine a decenni di ostilità, ha affermato Rama, e il desiderio condiviso di entrare nell’Ue potrebbe essere un mezzo per raggiungere questo obiettivo. “Da soli non possiamo andare da nessuna parte. Insieme possiamo far capire all’Ue che oggi i Balcani sono importanti per Bruxelles tanto quanto Bruxelles lo è per i Balcani”, ha dichiarato.