Pretoria (Sudafrica), 21 ott. (LaPresse/AP) – Cinque anni di carcere per l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 febbraio 2013. È questa la sentenza decisa dalla giudice Thokozile Masipa nei confronti di Oscar Pistorius, riconosciuto colpevole di omicidio colposo. Nel lungo riepilogo del caso che ha preceduto la lettura della condanna, la giudice ha più volte sottolineato la necessità di un “equilibrio tra gli interessi della società, gli interessi accusa e la serietà dei reati”, per cui “una sentenza non carceraria manderebbe un messaggio sbagliato, ma anche una pena lunga non sarebbe appropriata”. Leggendo la condanna, Masipa ha chiesto a Pistorius di alzarsi in piedi. Per un secondo capo di imputazione, l’utilizzo di un’arma da fuoco a inizio 2013 in un ristorante di Johannesburg, l’atleta sudafricano è stato condannato a tre anni di carcere con pena sospesa.
Dopo la sentenza di condanna per omicidio colposo Oscar Pistorius potrebbe cavarsela con dieci mesi di carcere e poi beneficiare degli arresti domiciliari. È quanto sostengono eseperti legali in seguito al verdetto letto oggi a Pretoria.
GIUDICE: DECISIONE PENA SOLO MIA – “Le decisione della sentenza è mia e mia soltanto”. Così la giudice Thokozile Masipa, leggendo il verdetto sul caso di Oscar Pistorius, condannato per l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp. La condanna, ha spiegato, deve “raggiungere il giusto equilibrio” rispetto a una serie di fattori, tra cui gli interessi della società. La condanna, ha proseguito, non è un “esercizio perfetto” e in alcuni casi può essere appropriata una varietà di sentenze.
ATLETA SUBITO PORTATO IN CELLA – Dopo la sentenza di condanna a cinque anni per omicidio colposo, Oscar Pistorius ha lasciato l’aula ed è stato condotto verso una rampa di scale che portano alle celle. La condanna è immediatamente esecutiva.