Isil, Pinotti: In Iraq 280 istruttori italiani, Predator e armi

Roma, 16 ott. (LaPresse) – Il governo italiano nelle prossime settimane invierà in Iraq, per contrastare l’avanzata dell’Isil, circa 280 militari, “per l’addestramento e la formazione delle forze” che combattono contro lo Stato Islamico. Lo ha annunciato oggi la ministra della Difesa, Roberta Pinotti, durante l’audizione in commissioni riunite Esteri e Difesa. La decisione, ha spiegato, è stata presa alla luce delle “indicibili violenze compiute indifferentemente contro i civili inermi e contro i militari fatti prigionieri” proprio dai militanti dell’Isil. “La Comunità internazionale – ha detto Pinotti – sta reagendo a questi sviluppi con una molteplicità di iniziative sia di carattere politico, sia militare”, a cui l’Italia non si sottrae.

“Il primo intervento di soccorso umanitario, portato a termine in agosto” da parte del nostro Paese, ha proseguito la ministra della Difesa, ha visto la fornitura di aiuti umanitari e alimentari. A questo si è aggiunto “il sostegno del processo di stabilizzazione mediante l’incremento delle capacità di autodifesa dei Curdi”, e sono così iniziate le consegne delle armi.

“E’ poi iniziata – ha aggiunto Pinotti – la fase di confezionamento e trasporto di munizionamento di modello ex-sovietico, conservato nel deposito di Guardia del Moro dopo che il materiale era stato confiscato dall’Autorità giudiziaria nel 1994. Si tratta, in particolare, di munizionamento per mitragliatrice pesante, nonché di munizioni per sistemi contro-carro, dei tipi in uso da parte delle Forze curde. Il trasporto verso la città di Erbil, nella regione del Curdistan iracheno, è attualmente in corso, utilizzando vettori aerei militari”.

Come ha riferito Pinotti, “il conflitto è in pieno svolgimento” e per questo “anche il contributo nazionale, inquadrato nell’ambito della Coalizione internazionale di cui ho parlato, deve proseguire”. L’Italia, quindi, fornirà ulteriori stock di munizioni di modello ex-sovietico, provenienti dal materiale confiscato nel 1994 ed è “all’esame” il “concorso alle operazioni in Iraq” che in questa fase paiono “urgenti”.

Nei prossimi giorni verranno inviati un velivolo per il rifornimento in volo degli assetti aerei della coalizione, due velivoli a pilotaggio remoto tipo Predator, per la sorveglianza della regione, e una cellula di Ufficiali per le attività di pianificazione. A ciò si aggiungeranno i circa 200 soldati italiani che dovrebbero operare nei luoghi concordati con le autorità irachene e i paesi della coalizione presumibilmente, ha detto Pinotti, a Erbil. Inoltre, sono in arrivo in Italia alcuni militari curdi che verranno addestrati all’uso dei sistemi d’arma che il nostro Paese ha già ceduto loro.

Queste misure, ha concluso la ministra della Difesa, “dovranno essere necessariamente aggiornate in funzione dell’effettiva evoluzione della crisi e dei suoi riflessi su altri Paesi dell’area mediorientale e di quelle contermini”.