Messico, familiari studenti scomparsi convocano protesta per mercoledì

Iguala (Messico), 6 ott. (LaPresse/AP) – I familiari degli studenti scomparsi in Messico a seguito di scontri con la polizia avvenuti durante una manifestazione lo scorso 26 settembre hanno convocato per mercoledì una protesta nazionale di insegnanti, studenti e polizia locale che “paralizzerà il Paese”. Lo ha fatto sapere il portavoce dei familiari, Manuel Martinez, aggiungendo che la protesta “avrà un solo obiettivo: farli tornare vivi”.

Le autorità messicane hanno trovato 28 corpi in una fossa comune alle porte di Iguala e un uomo arrestato ha confessato che proprio lì sono stati uccisi 17 dei 43 studenti scomparsi. Le autorità non hanno per il momento confermato se alcuni dei corpi rinvenuti appartengano agli studenti scomparsi perché i cadaveri sono stati bruciati e sono ancora in corso i test del Dna. I familiari di 37 dei giovani che mancano all’appello, ha riferito l’avvocato Vidulfo Rosales, hanno già fornito campioni del Dna necessari per effettuare le analisi.

In relazione agli scontri del 26 settembre e alla scomparsa degli studenti sono stati arrestati 22 poliziotti e altre otto persone e 29 di questi sono stati incriminati (compresi i 22 agenti). Inoltre tre sospetti sono ancora a piede libero, e fra loro il capo della polizia di Iguala. La polizia, ha riferito il procuratore dello Stato di Guerrero, Inaky Blanco, sta ancora indagando sull’accaduto. Alcuni dei poliziotti, ha spiegato, hanno connessioni con un cartello della droga locale, i Guerreros Unidos. Intanto è attesa una dichiarazione del presidente messicano Enrique Pena Nieto sulla vicenda.