Hong Kong, 3 ott. (LaPresse/AP) – La battaglia degli studenti in piazza a Hong Kong è destinata a fallire e sulla questione della scelta dei candidati per le elezioni del 2017 “non ci saranno concessioni”. È quanto si legge questa mattina sul Quotidiano del Popolo, organo di stampa del Partito comunista cinese, in merito alle proteste che chiedono le dimissioni del governatore Leung Chun-ying. Ieri quest’ultimo ha annunciato che non lascerà l’incarico, ma ha aperto al dialogo con i manifestanti. Parlando delle proteste, il quotidiano oggi riferisce che un piccolo gruppo di studenti ha provato a “dirottare” il sistema e a forzare cambiamenti alle regole elettorali. “Il nucleo dei loro sforzi per ottenere il cosiddetto suffragio universale – aggiunge – è garantire che i loro rappresentanti, compresi coloro che affrontano il governo centrale, possano diventare candidati al posto di governatore”.
L’articolo ricorda inoltre che Hong Kong è “sotto la giurisdizione del governo centrale e non è un Paese o un’entità politica indipendente”. Questa mattina le autorità hanno fatto sapere che gli uffici del governo centrale saranno temporaneamente chiusi dopo che alcuni funzionari e altri dipendenti, tornati da due giorni di festa nazionale, non sono stati in grado di superare le barricate.