Isil, fonti Usa: Gravi lacune intelligence per raid

Washington (Usa), 1 ott. (LaPresse/AP) – Il Pentagono sta affrontando gravi lacune di intelligence in relazione ai raid aerei lanciati in Iraq e Siria contro i militanti dello Stato islamico (ex Isil), e sta operando con regole meno restrittive di quelle imposte dal presidente Usa Barack Obama durante le campagne di attacchi con droni della Cia in Pakistan e Yemen. Lo hanno riferito fonti ufficiali dell’amministrazione americana rimasti anonimi e alcuni ex funzionari. Ufficiali dell’esercito hanno ammesso che si basano infatti soprattutto su satelliti, droni e voli di sorveglianza per stabilire gli obiettivi dei raid, valutare i danni e stabilire se ci siano vittime civili. Questa tecnica è in netto contrasto con la rete di basi, spie e tecnologie di terra adottate dagli Stati Uniti durante le guerre in Iraq e in Afghanistan. Di conseguenza, ha spiegato Tom Lynch, un colonnello in pensione ed ex consigliere dello Stato maggiore congiunto, “è molto più difficile poter sapere con certezza cosa stiamo colpendo, chi stiamo uccidendo e quali siano i danni collaterali”.

Il Pentagono afferma che gli attacchi aerei in Iraq e in Siria contro lo Stato islamico e il gruppo Khorasan, una cellula di al-Qaeda, siano precisi ed efficaci. Analisti indipendenti hanno tuttavia notato che l’offensiva dell’Isil procede e che il gruppo continua a controllare vaste zone del territorio siriano e iracheno. In Iraq gli Stati Uniti si basano sulle informazioni fornite dall’esercito e dall’intelligence irachena, che hanno un accesso molto limitato ai territori controllati dallo Stato islamico, mentre in Siria Washington non sta coordinando i raid aerei con il principale gruppo armato dell’opposizione, l’Esercito siriano libero (Esl), anche se appoggia i ribelli moderati con armi e addestramento. Secondo testimoni, inoltre, i caccia Usa hanno a volte colpito edifici vuoti, da tempo abbandonati dai militanti e gruppi per i diritti umani sostengono che i raid in entrambi i Paesi hanno ucciso più di 20 civili. Ufficiali americani hanno ammesso di non poter escludere vittime civili, ma non ne hanno confermato nessuna.