Usa, Chelsea Manning denuncia esercito: mancate cure per disforia genere

New York (New York, Usa), 24 set. (LaPresse/AP) – La soldatessa Chelsea Manning ha fatto causa all’esercito americano per non averle garantito il diritto alla terapia ormonale e ad altre cure per il cambio di genere mentre è detenuta in un carcere militare di Fort Leavenworth, in Kansas, dove sconta 35 anni per aver passato documenti segreti a Wikileaks. Lo hanno riferito fonti del Pentagono. Nella causa, depositata al tribunale di Columbia, si specifica che la donna, arruolata nelle forze armate come uomo con il nome di nascita Bradley, è ad alto rischio di autocastrazione e di suicidio se non riceverà il trattamento necessario per la disforia di genere. “Questa palese violazione dei protocolli medici costituisce una punizione crudele e inusuale”, ha dichiarato il legale Chase Strangio.

Secondo Manning, l’esercito non starebbe fornendo le cure adeguate. Diversi medici militari hanno diagnosticato a Manning la disforia di genere, condizione in cui la percezione di genere di una persona e’ diversa da quella biologica. L’esercito non ha pero’ accolto le sue richieste e l’ha tenuta rinchiusa nel carcere di Fort Leavenworth, in Kansas, tra i detenuti uomini, permettendole solo di usare biancheria intima femminile.