Isil, 15 gli arrestati in Australia. Abbott: Sventato piano omicidi

Sydney (Australia), 18 set. (LaPresse/AP) – Sono 15 le persone arrestate in Australia nell’ambito di un’operazione antiterroristica lanciata per prevenire omicidi pianificati da militanti dello Stato islamico (ex Isil) nel Paese. Il blitz, ha riferito il primo ministro australiano Tony Abbott, è stato deciso dopo che erano emerse informazioni dell’intelligence secondo cui un leader dell’Isil in Australia avrebbe fatto appello ai sostenitori del gruppo di uccidere persone in pubblico. “Esortazioni piuttosto dirette – ha riferito Abbott – venivano fatte da un australiano che è apparentemente un leader di alto rango dell’Isil ai sostenitori in Australia affinché conducessero uccisioni dimostrative in questo Paese. Non è soltanto un sospetto, è un intento ed è per questo che la polizia e le agenzie di sicurezza hanno deciso di agire in questa maniera”.

Abbott non ha identificato il leader australiano dello Stato islamico, ma la polizia ha emesso un mandato d’arresto per un ex buttafuori di un club di Sydney, il 33enne Mohammad Ali Baryalei, sospettato di essere il membro di più alto rango del gruppo in Australia. Nell’ambito dell’operazione circa 800 agenti hanno perquisito più di dieci case a Sydney, mentre altri blitz sono stati organizzati nelle città orientali di Brisbane e Logan. Uno degli uomini arrestati, il 22enne Omarjan Azari, è comparso stamattina in tribunale. Il procuratore Michael Allnutt ha fatto sapere che il giovane era coinvolto in “un piano per commettere crimini estremamente gravi”, mirato “chiaramente a scioccare e sconvolgere” il pubblico”. Azari è accusato di aver complottato per organizzare un attacco terroristico e comparirà nuovamente davanti al tribunale il 13 novembre.

La polizia ha riferito che i sospetti intendevano uccidere persone a caso in strada. La settimana scorsa l’Australia aveva aumentato il livello di allerta per terrorismo da medio ad alto in risposta a una minaccia interna posta dai sostenitori dello Stato islamico. Sempre la scorsa settimana le forze di sicurezza avevano arrestato a Brisbane due uomini che reclutavano jihadisti per partire in Siria e raccoglievano fondi per il Fronte Nusra. Secondo le stime di Canberra, circa 60 cittadini australiani combattono attualmente con il Fronte e con l’Isil in Iraq e in Siria, mentre altri 15 sono stati uccisi. Il governo crede inoltre che circa cento australiani stiano sostenendo attivamente gruppi estremisti dall’Australia.