Islamabad (Pakistan), 11 set. (LaPresse/AP) – Sale a 461 il bilancio delle vittime delle inondazioni monsoniche che hanno colpito l’India e il Pakistan dall’inizio del mese. Altre 4mila persone sono state evacuate dalle loro abitazioni dalle truppe dell’esercito pakistano durante le operazioni di soccorso messe in atto nelle zone lambite dalle alluvioni. Sandeep Rai Rathore, alto funzionario del National Disaster Response, ha fatto sapere che 80 aerei da trasporto dell’esercito e dell’aeronautica stanno fornendo generi di prima necessità a migliaia di abitanti del Kashmir, tutt’ora sfollati.
Il primo ministro Nawaz Sharif ha visitato le aree del Kashmir pakistano colpito dalle inondazioni, assicurando ai residenti che il governo farà tutto il possibile per la ricostruzione dell’area. “Sono addolorato per le morti causate dalle alluvioni”, ha detto il premier in un discorso trasmesso in televisione. Ahmad Kamal, portavoce dell’Autorità nazionale per la gestione dei disastri del Pakistan, ha dichiarato che nel Paese le alluvioni hanno causato la morte di 261 persone e il ferimento di altre 482. “La situazione è ancora di allarme, poiché le acque delle alluvioni stanno ora arrivando nelle pianure del distretto di Jhang, allagando altri villaggi e colpendo altre migliaia di persone”, ha aggiunto. Le inondazioni, iniziate il 3 settembre e provocate dai monsoni, hanno spazzato via i raccolti, danneggiato decine di migliaia di case e colpito oltre un milione di persone.
Le autorità stanno fornendo tende, cibo e altri generi di prima necessità ai sopravvissuti, ma molti sfollati lamentano che il governo non sta facendo abbastanza. Un ente di beneficenza anti-India ha inoltre accusato Nuova Delhi di avere liberato in Pakistan le acque dell’alluvione. Le inondazioni hanno riguardato la provincia orientale pakistana del Punjab e il Kashmir, reclamato sia sal Pakistan sia dall’India.