Wellington (Nuova Zelanda), 8 set. (LaPresse/AP) – È in corso uno scontro diplomatico fra la Nuova Zelanda e Israele, dopo che lo Stato ebraico ha rifiutato il nuovo ambasciatore di Wellington, Jonathan Curr, visto il suo ruolo di inviato diplomatico anche nell’Autorità nazionale palestinese. Dal 2008 l’ambasciatore neozelandese in Turchia si occupa delle relazioni diplomatiche in un’ampia area del Medioriente, fra cui anche quelle con la Giordania, la Georgia e l’Azerbaigian. “Alcuni giorni fa Israele ha avvertito la Nuova Zelanda che non avrebbe accettato come ambasciatore una persona che è rappresentante anche presso l’Anp”, ha dichiarato il ministro degli Esteri neozelandese Murray McCully in un comunicato. L’ambasciata israeliana a Wellington ha affermato che la questione si basa su un “principio di protocollo” applicabile a tutti gli ambasciatori in Israele, e che “la questione è totalmente slegata dalle buone relazioni fra i due Paesi”.
Il primo ministro neozelandese John Key ha affermato che sta cercando di informarsi sulla situazione e, alla domanda se pensasse che Israele voglia inviare un messaggio alla Nuova Zelanda, ha risposto: “Non lo so; forse. Non cercherei di fare troppe interpretazioni. Vedremo”. E ha aggiunto: “La nostra idea è da tempo quella che deve esserci la pace in Medioriente e che alla fine vogliamo una soluzione a due Stati”. Il premier ha sottolineato che fino al 2012, quando votò a favore dell’entrata dell’Anp nelle Nazioni unite come Stato osservatore non membro, la Nuova Zelanda è stata probabilmente vista internazionalmente come un Paese filo-israeliano. Da quel voto, ha aggiunto il premier, la posizione di Wellington è considerata più neutrale. “Sarebbe piuttosto inopportuno” se la situazione avviata nel 2008 non proseguisse, ha detto il premier neozelandese, aggiungendo che il ministro McCully valuterà le prossime mosse da intraprendere.