Londra (Regno Unito), 1 set. (LaPresse/AP) – Il primo ministro britannico, David Cameron, ha presentato oggi alla Camera dei Comuni le misure che il governo propone per ampliare le leggi antiterrorismo al fine di evitare attentati nel Regno Unito da parte dei cosiddetti ‘rientrati’, cioè dei jihadisti britannici che rientrano in patria dopo avere combattuto o avere fatto addestramento in Medioriente. Tra i provvedimenti presentati c’è quello che consentirebbe alla polizia di ritirare i passaporti dei cittadini britannici sospettati di avere viaggiato all’estero per combattere al fianco di gruppi terroristi. L’esecutivo inoltre, ha annunciato Cameron, sta valutando la possibilità di impedire a questi sospetti jihadisti britannici di rientrare nel Regno Unito e di rafforzare i poteri in mano alle autorità per tenerli sotto controllo una volta rientrati. È probabile che le misure saranno approvate dal Parlamento.
Nel Regno Unito il ministro dell’Interno ha già il potere di trattenere i passaporti in alcuni casi, ma Cameron ha detto che è necessario fare di più, cioè garantire alla polizia che si trova ai varchi di frontiera di potere agire immediatamente quando individua un sospetto. “Introdurremo una legislazione specifica e mirata per colmare questa lacuna fornendo alla polizia un potere temporaneo di sequestrare il passaporto al confine, in modo da avere il tempo di potere compiere indagini sul soggetto in questione”, ha spiegato il premier.
Anche il Regno Unito, come altri Paesi occidentali quali Stati Uniti, Germania e Francia, è preoccupato che i suoi cittadini che si recano all’estero per unirsi a gruppi terroristi possano costituire una minaccia in patria al rientro. I servizi di intelligence e di sicurezza stimano che circa 500 britannici siano andati a combattere in Siria e potenzialmente anche in Iraq. Cameron ha affermato che lo Stato islamico (ex Isil) pone la più grande minaccia di sicurezza dei tempi moderni, affermando che supera quella di al-Qaeda ed è una minaccia diretta all’Europa.
Venerdì il Regno Unito ha innalzato il livello di allerta terrorismo da ‘considerevole’ a ‘grave’, cioè il secondo livello di allerta in ordine di importanza, in risposta alle crisi in Iraq e Siria e per i timori che i gruppi terroristi possano prendere di mira l’Europa. La segretaria britannica all’Interno, Theresa May, aveva sottolineto che non c’è una minaccia specifica e non ci sono informazioni che suggeriscano che un attentato è imminente, ma l’innalzamento significa che un attacco terroristico è considerato “altamente probabile”.