Sottosegretario agli Esteri Giro: Italiane rapite in Siria non risultano in mano a Isil

Roma, 22 ago. (LaPresse) – “A quello che risulta le indiscrezioni del Guardian non sembrano veritiere”. Così il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro, parlando ai microfoni di Rainews24, e smentendo quindi che che le due cooperanti italiane rapite in Siria, Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, siano in mano allo Stato islamico (ex Isil). “Le ipotesi sono tante, si lavora in ogni direzione e l’Italia come sempre non abbandona nessuno”, spiega il sottosegretario, aggiungendo che “sulla questione però occorre mantenere il massimo riserbo”. Giro infine conferma che il governo italiano “farà tutto il possibile perché siano liberate, come speriamo sia fatto presto”.

In Guardian aveva diffuso la notizia che i militanti dello Stato islamico hanno rapito recentemente altri quattro stranieri, tra cui due cittadine italiane, nella zona di Aleppo, nel nord della Siria, precisando che il numero degli ostaggi stranieri in Siria ha superato 20. Oltre alle due donne italiane, i nuovi ostaggi sarebbero un cittadino danese e un giapponese. Tutti sono giornalisti, fotografi o operatori umanitari e sono stati sequestrati tra Aleppo e Idlib. Successivamente, riportava il giornale, sono stati trasferiti nella provincia di Raqqa, la roccaforte dello Stato islamico nel nord della Siria.

Vanessa Marzullo e Greta Ramelli erano state rapite nella notte tra il 31 luglio e il primo agosto. I rapimenti, scrive il Guardian, si sono rivelati un buon affare per i militanti islamici. Negli ultimi sei mesi, infatti, almeno dieci ostaggi, tra cui un danese, tre francesi e due spagnoli, sono stati liberati dopo lunghi negoziati con i sequestratori, che avevano chiesto in cambio un riscatto. Secondo un ex ostaggio, il jihadista con l’accento britannico che compare nel video di decapitazione del giornalista Usa James Foley avrebbe partecipato ad alcuni dei negoziati sul rilascio di ostaggi.