Roma, 20 ago. (LaPresse) – Le commissioni Difesa ed Esteri della Camera, riunite a Montecitorio dopo le comunicazioni delle ministre degli Esteri e della Difesa sulla situazione in Iraq, hanno approvato con 56 sì e 13 no hanno approvato la risoluzione della maggioranza che prevede l’invio di armi ai curdi. E’ quanto si apprende da un tweet del deputato Pd Khalid Chaouki. Le commissioni hanno poi bocciato, votando sempre per appello nominale, le due risoluzioni presentate da Sel e M5S contro l’invio di armi ai curdi contro l’Isis.
Il governo “è impegnato a valutare forme di aiuto alle stesse autorità regionali” irachene “per incrementare le limitate capacità di autodifesa e di protezione locale delle popolazioni, attraverso il sollecito invio, in quel territorio, di materiale militare d’armamento già in uso alle forze armate nazionali. Tale contributo è costituito da armi automatiche leggere dal relativo munizionamento”. Così la ministra della Difesa Roberta Pinotti, alla Camera, davanti alle commissioni riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato, nel corso delle le comunicazioni del Governo sui recenti sviluppi della situazione in Iraq.
“E’, inoltre, all’esame – ha aggiunto Pinotti – l’evenienza di cedere materiale d’armamento, di non conveniente utilizzo, detenuto ad altro titolo dalle forze armate. Si tratta, in particolare, di armamenti più famigliari e confacenti alle esigenze manifestate dai curdi, costituiti da armi individuali, di squadra e contro-mezzi (con relativi munizionamenti), tutti di fabbricazione ex-sovietica, confiscati dall’autorità giudiziaria a seguito di sequestro in mare avvenuto venti anni fa, nel corso del conflitto nei Balcani”.
“Infine, con altri Paesi, – ha sottolineato la ministra della Difesa – è allo studio la possibilità di contribuire allo sforzo della comunità internazionale fornendo la capacità di trasporto di materiale d’armamento reso disponibile da altre nazioni già appartenenti al blocco sovietico”. “L’Italia, come detto – ha concluso -, può mettere a disposizione una certa quantità di armi portatili per la difesa personale e d’area e relativo munizionamento, tra quelle in uso alle forze armate o detenute per effetto di confisca. Tra esse andranno individuate quelle ritenute più necessarie dalle autorità irachene, in coordinamento con gli altri Paesi europei che partecipano allo sforzo internazionale”.
PINOTTI: SE OK A LINEA GOVERNO, INVIO ARMI PROSSIMI GIORNI. “La pianificazione preventiva dei trasferimenti” di forniture militari “da effettuarsi con i vettori più adeguati alla situazione (aerei e navi), è già in corso e può essere finalizzata fin dai prossimi giorni se la linea del Governo sarà qui condivisa, per entrare poi tempestivamente nella fase operativa avviando la richiesta di tutte le necessarie autorizzazioni internazionali, innanzitutto irachene e, quindi, quelle dei Paesi interessati al sorvolo dei velivoli o al percorso marittimo”. Così il ministro della Difesa Roberta Pinotti, alla Camera, davanti alle Commissioni riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato, nel corso delle le comunicazioni del Governo sui recenti sviluppi della situazione in Iraq.
LA MINISTRA:PINOTTI: GOVERNO NON HA DECISO, SCELTO PASSAGGIO AULA. “Non c’è l’elenco o la quantità” delle armi da mandare ai curdi “perché il Governo vi propone di mandare queste armi, ma non ha già deciso. Ha deciso di fare un passaggio parlamentare, non obbligartorio”. Così la ministra della Difesa Roberta Pinotti, alla Camera, davanti alle commissioni riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato, dopo gli interventi dei parlamentari sui recenti sviluppi della situazione in Iraq. “Non abbiamo ancora attivato con il Governo iracheno il rapporto dal quale dipenderà l’elenco delle armi – ha aggiunto -, non ci sarà problemi a darlo”.
RENZI DA BAGHDAD: L’EUROPA DEVE ESSERE QUI. Decisi i toni del premier Renzi sul ruolo europeo nella crisi iraquena. Il capo del governo italiano si trova oggi in Iraq per una visita lampo. “L’Europa in questi giorni deve essere qui, altrimenti non è Europa”, ha detto presidente del Consiglio Matteo Renzi, a Baghdad, dopo aver incontrato il presidente uscente Nouri al Maliki nel palazzo presidenziale dentro la zona verde.
Al-Maliki si è rivolto a Renzi come premier italiano, ma anche come presidente di turno dell’Unione. Al Maliki ha citato il suo passo indietro dalla premiership come un atto dovuto. “Non dovete avere paura della democrazia in Iraq – ha affermato il premier uscente secondo quanto riferiscono fonti governative -, è una democrazia giovane, ma noi ci teniamo”. Renzi, a margine degli incontri ufficiali, ha spiegato che “se qualcuno pensasse che davanti ai massacri l’Europa volta le spalle e pensa solo allo spread, beh, quel qualcuno ha sbagliato previsione. Oppure ha sbagliato semestre”.
“L’integrità della regione e dell’Iraq è fondamentale per stabilità di tutta l’area”, ha detto Renzi. Il premier ha ricordato “lo spirito di amicizia e vicinanza tra i nostri popoli e i nostri governi”.
Per Renzi “l’Europa deve essere nei posti come in Iraq dove la democrazia é messa in pericolo. E’ importante l’individuazione di una strategia chiara per far uscire l’Iraq da una situazione di violenza”.
MOGHERINI: AIUTI SOLUZIONI IN IMMEDIATO NON LUNGO TERMINE. “Sono convinta che sia gli aiuti umanitari che il sostegno militare possano essere indispensabili nell’immediato ma difficilmente rappresentano una soluzione a lungo termine di qualsiasi crisi”. Così la ministra degli Esteri Federica Mogherini, alla Camera, davanti alle commissioni riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato, nel corso delle le comunicazioni del Governo sui recenti sviluppi della situazione in Iraq.
“E’ a rischio anche la sicurezza internazionale a partire dall’Unione europea”, ha aggiunto Mogherini. “Stiamo parlando di una avanzata di un movimento, l’Isis, che si è separata da al Qaida perché la riteneva troppo morbida”, ha affermato la titolare della Farnesina.
PINOTTI: OCCUPAZIONE ISIS E’ MINACCIA A SICUREZZA INTERNAZIONALE. “Non c’è dubbio che l’occupazione di ampie porzioni di territorio iracheno e siriano da parte di forze fondamentaliste è una seria minaccia alla sicurezza internazionale”, ha afferma la ministra della Difesa, Roberta Pinotti, sempre nel corso della sua audizione davanti alle commissioni riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato, sui recenti sviluppi della situazione in Iraq anche con riferimento agli esiti del Consiglio straordinario dei ministri degli esteri dell’Unione europea del 15 agosto. “Siamo convinti di aver operato tempestivamente e bene – prosegue Pinotti – e intendiamo continuare con determinazione, in totale trasparenza e con il supporto del Parlamento”.
GERMANIA PRONTA A FORNIRE ARMI AI CURDI. “Siamo pronti, in linea di principio, a fornire armi e munizioni a seconda dei mezzi a nostra disposizioni”, ha detto la ministra della Difesa Ursula von der Leyen durante una conferenza stampa con Steinmeier. La Germania, hanno riferito i ministri, si coordinerà anche con l’Italia. La decisione sul tipo esatto e sulla quantità di armi da inviare sarà presa entro una settimana, ha detto un portavoce del ministero della Difesa tedesco, Jens Flossdorff. Le autorità curde, ha spiegato, hanno sottoposto alla comunità internazionale “un elenco di richieste” di armi di cui hanno bisogno. Funzionari, ha aggiunto, stanno valutando anche la possibilità di addestrare combattenti curdi.