Ferguson (Missouri, Usa), 17 ago. (LaPresse/AP) – Una persona è rimasta ferita da colpi di arma da fuoco e sette altre sono state arrestate a Ferguson, in Missouri, nel corso di nuovi scontri scoppiati nella notte fra polizia e manifestanti nell’ambito delle proteste esplose a seguito dell’omicidio del 18enne nero Michael Brown, ucciso sabato 9 agosto dal poliziotto Darren Wilson. Il ferito è in condizioni critiche. Lo riferisce il capitano della Missouri State Highway Patrol, Ron Johnson, spiegando che gli scontri sono scoppiati quando la polizia ha scelto di intervenire con lacrimogeni dopo che alcuni manifestanti hanno violato il coprifuoco, continuando a restare in strada anche dopo mezzanotte.
Proteste anche a Oakland e Berkeley, in California, contro l’uccisione del 18enne afroamericano. A Berkeley, dove i dimostranti hanno dato fuoco a un cassonetto della spazzatura, due persone sono state arrestate per resistenza a pubblico ufficiale. Nel corteo di Oakland invece, che perlopiù si è svolto in modo pacifico, un poliziotto è stato aggredito e per questo è stato ricoverato in ospedale, da cui è stato dimesso poco dopo. La polizia di Oakland ha fatto sapere che l’agente è stato aggredito mentre provava a compiere un arresto, mentre contro altri due poliziotti è stato spruzzato spray al peperoncino ma i due sono stati curati sul posto. Sempre a Oakland due uomini di circa 40 anni sono stati arrestati: uno per aggressione a un agente e l’altro per resistenza a pubblico ufficiale.
Johnson riferisce che la risposta forte da parte della polizia a Ferguson oggi è stata sollecitata da tre eventi che hanno sollevato preoccupazione: nel primo caso qualcuno ha sparato contro una pattuglia, senza ferire alcun agente; nel secondo caso un gruppo di persone ha fatto irruzione in un ristorante e si è posizionato sul tetto dal quale aveva una visuale sulla polizia; nel terzo caso, infine, un uomo ha esibito una pistola al centro della strada mentre si avvicinavano i blindati della polizia. L’uccisione del 18enne afroamericano ha provocato un’ondata di proteste, incentivate inizialmente anche dal fatto che la polizia non ha immediatamente reso nota l’identità dell’agente che aveva sparato. Le manifestazioni si sono poi fatte più insistenti vista la forte repressione attuata dagli agenti.
Nella notte fra giovedì e venerdì la situazione si era calmata a seguito dell’appello alla calma lanciato dal presidente Usa Barack Obama e a seguito del cambio di passo nella gestione della sicurezza, tolta alla polizia di Ferguson e assegnata a quella dello Stato del Missouri. Ma nella notte fra venerdì e sabato gli scontri sono ripresi e alcuni manifestanti si sono staccati dal corteo principale, saccheggiando il minimarket dove la polizia sostiene che Michael Brown abbia compiuto una rapina la mattina del giorno in cui è stato ucciso. Da qui la decisione del governatore del Missouri, il democratico Jay Nixon, di imporre ieri sera il coprifuoco da mezzanotte alle 5 del mattino. Coprifuoco che però è stato appunto violato.