Dahuk (Iraq), 4 ago. (LaPresse/AP) – Circa 40mila di membri della minoranza irachena degli yazidi stanno abbandonando le loro case nel nord dell’Iraq, dopo che i militanti sunniti dello Stato islamico hanno conquistato le loro città nell’offensiva per espandere il loro califfato. Lo ha annunciato Jawhar Ali Begg, portavoce della comunità, precisando che gli yazidi stanno fuggendo dalle città di Sinjar e Zumar.
“Migliaia di yazidi sono stati uccisi”, ha detto Begg, aggiungendo che i militanti hanno dato un ultimatum ai membri della minoranza, che osserva una religione antica legata allo zoroastrismo, intimando loro di convertirsi all’islam, pagare una tassa o essere messi a morte. I combattenti curdi noti come peshmerga, ha aggiunto, hanno cercato di opporsi ai militanti per il controllo di numerose città fra la provincia di Ninive e quella curda irachena di Dahuk.
Secondo un medico di Dahuk, Muhssin Mohamed, ieri sono stati uccisi almeno 25 peshmerga e altri 120 sono stati feriti. Oggi lo Stato islamico ha diffuso un comunicato in cui afferma di avere catturato una decina di prigionieri curdi negli scontro, e di avere sequestrato “un ampio numero” di armi. L’autenticità del messaggio non è stata verificata, ma il comunicato è stato pubblicato su un sito internet usato dai militanti.
Secondo le Nazioni unite, a giugno oltre 500mila persone hanno lasciato le loro case in Iraq, portando a 1,4 milioni il totale dei rifugiati.