Gaza (Striscia di Gaza), 17 lug. (LaPresse/AP) – E’ salito a 227 morti e oltre 1.600 feriti il numero dei palestinesi uccisi dai raid aerei israeliani nella Striscia di Gaza, mentre resta fermo a uno il bilancio israeliano. Ieri quattro bambini, cuginetti tra i 9 e gli 11 anni, sono morti su una spiaggia della città di Gaza, colpiti da un bombardamento. Stamane i raid dell’esercito sulla Striscia sono stati 37, con 30 case distrutte secondo le autorità di Gaza. Colpite le abitazioni di alcuni leader di Hamas, conferma lo Stato ebraico. Intanto, alle 9 italiane sno iniziate le cinque ore di cessate il fuoco umanitario chieste dall’Onu, cui Israele ha acconsentito per permettere aiuti e rifornimenti alla popolazione civile di Gaza. Anche Hamas nella notte ha annunciato che fermerà gli attacchi.
ISRAELE: SI’ A TREGUA UMANITARIA. Israele ha accettato di rispettare un cessate il fuoco di sei ore per permettere di portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. La proposta era stata fatta dal Coordinatore speciale per il processo di pace in Medioriente, Robert Serry, secondo quanto riporta Haaretz. La breve tregua dovrebbe essere attuata domani, ma non sono state comunicate decisioni sui tempi.
4 BIMBI UCCISI A GAZA. Un medico di Gaza racconta che il gruppo di bambini stava giocando sulla spiaggia, lungo una strada costiera, quando sono caduti i proiettili. Testimoni affermano che è stata la marina israeliana, le cui navi hanno sparato dal mare. Diverse altre persone, fra cui bambini e adulti, sono rimaste ferite e hanno cercato rifugio in un vicino albergo, dove si trovavano dei giornalisti. Lo zio dei ragazzini uccisi, il 41enne Abdel Kareem Baker, si scaglia contro Israele: “E’ un massacro a sangue freddo. È una vergogna che non li abbiano identificati come bambini, con tutta la tecnologia avanzata che stanno utilizzando”.
ISRAELE: 60 OBIETTIVI COLPITI DA STAMANE IN STRISCIA – Da questa mattina, sono 60 gli obiettivi attaccati nei raid dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Lo fa sapere un portavoce delle forze armate di Israele, secondo quanto riporta il giornale Haaretz. Tra i luoghi colpiti ci sono postazioni di lanciarazzi, tunnel, centri per le attività terroristiche e infrastrutture di Hamas.
HAMAS: TREGUA RESPINTA UFFICIALMENTE – Hamas “oggi ha informato ufficialmente il Cairo di non accettare la proposta da loro fatta” per un cessate il fuoco con Israele nella Striscia di Gaza. Lo comunica un alto ufficiale del gruppo palestinese, Sami Abu Zuhri, con un messaggio testuale inviato ad Associated Press. Israele non aveva escluso che il piano di tregua potesse ancora trovare concretezza, mentre in questo modo Hamas lo respinge in modo definitivo. Lo Stato ebraico aveva accettato la proposta egiziana ieri mattina, interrompendo per circa sei ore gli attacchi aerei e riprendendoli poiché i militanti da Gaza continuavano a lanciare razzi.
NETANYAHU: DA HAMAS NO A SOLUZIONE E RESPONSABILITA’ VIOLENZA – “Hamas ha chiuso la porta a una soluzione diplomatica e quindi ha la totale responsabilità per la continuazione della violenza”. Lo ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo quanto riporta su Twitter il suo portavoce, a proposito del rifiuto della tregua promossa dall’Egitto per mettere fine alle ostilità nella Striscia di Gaza.
Aerei da guerra israeliani hanno effettuato decine di attacchi aerei nella Striscia di Gaza prima dell’alba, prendendo di mira 30 abitazioni, incluse quelle dei leader di Hamas Mahmoud Zahar, Jamila Shanti, Fathi Hamas e Ismail Ashkar. Lo scrive sul suo sito internet il ministero dell’Interno di Gaza. Zahar è stato una figura chiave nella presa del potere di Hamas a Gaza nel 2007, mentre gli altri tre sono membri del Parlamento palestinese eletti nel 2006. Molti leader di Hamas si sono nascosti dopo l’inizio dell’offensiva israeliana. Israele ha anche ordinato a decine di migliaia di residenti della città di Beit Lahiya e dei quartieri di Zeitoun e di Shijaiyah di Gaza, tutte vicino al confine con Israele, di evacuare le loro case entro le 8 di mattina di oggi (ora locale). Gli avvisi sono stati inviati con telefonate automatiche, sms e volantini lanciati dagli aerei.
Le Forze di difesa israeliane hanno sparato colpi di artiglieria nell’area di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riporta Haaretz. Secondo il quotidiano fonti delle forze di difesa affermano che l’azione “è un tentativo di incoraggiare l’evacuazione della popolazione”.
OLTRE 200 PALESTINESI MORTI – E’ salito a 204 palestinesi morti il bilancio di nove giorni dell’offensiva di Israele nella Striscia di Gaza. Si tratta del bilancio più grave di ostilità tra lo Stato ebraico e i palestinesi in oltre cinque anni. Il bilancio dei palestinesi feriti è salito a 1.450, secondo fonti sanitarie locali.
MINISTERO GAZA CHIEDE A RESIDENTI DI NON EVACUARE- Il ministero dell’Interno di Gaza ha chiesto ai residenti della Striscia che vivono vicino al confine con Israele di non ascoltare le richieste israeliane di lasciare le loro case. Lo riporta Haaretz. Secondo il ministero gli avvisi e i messaggi audio diffusi da Israele “sono messaggi che hanno l’obbiettivo di seminare il caos e la confusione nel pubblico. Non c’è posto per una risposta positiva a questi avvisi”.
ISRAELE: CHI NON EVACUA METTE A RISCHIO VITA – L’esercito israeliano ha detto nel suo messaggio che molti razzi sono stati lanciati da queste zone, e che Israele intende bombardare queste posizioni. “Chiunque trascurerà queste istruzioni e non evacuerà immediatamente metterà a rischio la propria vita e quella dei suoi familiari”, recita il messaggio. Questa mattina centinaia di residenti di Zeitoun e Shijaiyah sono stati visti camminare per la strada, portando sacchetti con i loro averi. I bambini più grandi portavano i più piccoli, in braccio o sulla schiena. Alcune delle donne e dei bambini piangevano e sembravano terrorizzati.
RICHIESTA DI EVACUAZIONE A CENTRO DISABILI – Il centro di riabilitazione Wafa di Shijaiyah, che accoglie 15 pazienti disabili e anziani, ha ricevuto diverse richieste di evacuare i suoi ospiti, secondo quanto ha reso noto il direttore Basman Ashi.
Il dirigente ha riferito che un proiettile israeliano è caduto vicino al palazzo, causando danni al secondo piano ma nessun ferito. Ashi ha detto che non farà evacuare i pazienti anziani perché non hanno alcun posto dove andare. Quattro volontari stranieri, provenienti dal Regno Unito, dagli Stati Uniti, dalla Francia e dalla Svezia, hanno allestito un accampamento presso il centro di riabilitazione per dissuadere l’esercito dal prenderlo di mira. La volontaria britannica Rina Andolini, 32 anni, ha riferito che i pazienti hanno un’età compresa tra i 12 e i 70 anni, e che nessuno può camminare o muoversi senza assistenza.
Andolini ha aggiunto che ci sono anche 17 membri del personale palestinesi, e che i pazienti vivono in uno stato costante di paura, aggravato dalla presenza di un carro armato israeliano che invia proiettili dal confine. Quando gli è stata formulata una domanda sulla situazione del centro di riabilitazione, l’ufficio del portavoce dell’esercito israeliano ha detto che ai residenti della struttura “è stato chiesto ripetutamente di andare via”. “C’è un sito di lancio di razzi nella zona”, ha spiegato l’esercito, aggiungendo che i militanti di Gaza usano il centro per nascondersi “dietro i civili”.