Gerusalemme, 15 lug. (LaPresse/AP) – “C’è un problema morale, ma non ho una risposta. Se ci sparano e non permettono che le nostre madri e i nostri figli dormano una notte intera, noi cosa possiamo fare?”. Lo ha dichiarato il presidente israeliano uscente Shimon Peres, in un’intervista ad Associated Press a proposito dell’attuale situazione nella Striscia di Gaza. Il premio Nobel ha ammesso che l’uccisione di civili con i raid aerei israeliani sul territorio palestinese presenta un dilemma morale, ma sostiene non vi sarà altra alternativa fino a che i militanti islamici nella Striscia di Gaza si rifiuteranno di fermare il lancio di razzi contro Israele.
Secondo il presidente uscente, Hamas finirà per accettare un cessate il fuoco, a causa della sofferenza dei palestinesi e del loro isolamento. “Io non vedo già conclusa la questione (dopo la proposta egiziana di una tregua, accettata da Israele e rifiutata da Hamas, ndr)”, ha spiegato Peres. “Penso che ci sia una divisione interna in Hamas. La situazione a Gaza è difficile – ha dichiarato ad Ap – terribile, tragica. E non possono lasciarla sospesa per aria. Vedono con i loro occhi il costo del terrore. Nessuno li sosterrà se continueranno a lanciare solo razzi. Non è una vocazione, non è neanche un’economia”. Peres ha però lodato il presidente palestinese Mahmoud Abbas. È “un leader serio e reale, pronto alla pace, e credo che possiamo siglare la pace con lui”.
Peres ha poi anche lamentato lo stato del mondo arabo, assediato dai terroristi “che stanno distruggendo nazione dopo nazione senza uno scopo”. “Il danno che i terroristi hanno fatto al mondo arabo – ha affermato – è incredibile. Piccoli gruppi di terroristi stanno esaudendo il proprio desiderio, o la propria visione o la propria politica”.