Gerusalemme, 13 lug. (LaPresse) – Si riuniscono oggi a Vienna i ministri degli Esteri di Francia, Usa, Regno Unito e Germania. Al centro del vertice ci sono i colloqui sul nucleare iraniano ma naturalmente sul tavolo è finita l’escalation in Medioriente.
PALAZZO CHIGI: “L’UE FACCIA SENTIRE LA SUA VOCE”. Anche palazzo Chigi si pronuncia: “L’Unione europea faccia sentire la propria voce – si legge in una nota – unita per sostenere ogni tentativo di tregua e iniziativa di dialogo per fermare una spirale di odio senza ritorno. Come presidenza di turno dell’Unione, l’Italia è in contatto continuo con i leader europei, nelle prossime ore, tra l’altro, il ministro degli esteri italiano sarà in Israele, Egitto e Palestina, e chiede che la drammatica situazione mediorientale sia messa al centro del vertice di mercoledì prossimo, convocato per definire gli assetti delle istituzioni europee”.
MOGHERINI: “GIA’ DEVASTATE TROPPE GENERAZIONI”. “Il conflitto israelo-palestinese – scrive il ministro degli Esteri Federica Mogherini – ha già devastato troppe generazioni. Serve una tregua immediata. Ma non solo. È venuto il momento che la comunità internazionale trovi la compattezza e il coraggio per mettere fine a una delle guerre più lunghe della storia contemporanea”. La Farnesina fa inoltre sapere che la ministra ha in programma oggi, alla vigilia del suo viaggio in Medioriente per incontrare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Mahmoud Abbas, diversi colloqui con omologhi europei.
FRANCIA: “PRIORITA’ ASSOLUTA CESSATE IL FUOCO”. “La priorità assoluta è il cessate il fuoco”, ha detto, secondo quanto riporta il Jerusale Post, il francese Laurent Fabius. “In questo contesto di pericolosa escalation – ha spiegato – la Francia chiede si torni al cessate il fuoco del 2012. Le vittime civili sono troppo numerose a Gaza, mentre i razzi cadono su Israele: bisogna fermare questa escalation disastrosa”, ha scritto in una nota.
GERMANIA: “BASTA VIOLENZE”. Il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, dopo la riunione di oggi a Vienna, sarà domani e dopodomani in Israele per colloqui sia con gli israeliani sia con i palestinesi, per tentare di negoziare la fine delle ostilità. Il ministero tedesco ha confermato una notizia diffusa dal settimanale Bild am Sonntag, che aveva annunciato Steinmeier avrebbe incontrato il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Mahmoud Abbas. Il settimanale tedesco aveva citato Steinmeier, secondo cui “il terrorismo dei razzi di Hamas contro le città e i villaggi israeliani deve infine concludersi. La regione ora ha bisogno di una coalizione di buonsenso per trovare modi con cui uscire dall’escalation”. “La violenza – ha aggiunto – sta portando a più vittime innocenti in entrambe le parti. La paura di attacchi con razzi è orribile. Il numero dei morti insostenibile. La sofferenza dei civili feriti spezza il cuore”.
REGNO UNITO: “RITORNO AL NOVEMBRE 2012”. Ieri il segretario agli Esteri britannico, William Hague, ha contattato il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Liberman, sottolineando “la necessità di immediati de-escalation e ripristino del cessate il fuoco del novembre 2012”. A Liberman, ha scritto in una nota, ha sottolineato che “i continui attacchi con razzi da Gaza sono totalmente inaccettabili” e che “Israele ha il diritto di difendersi, ma il mondo intero vuole vedere una riduzione della tensione”. Hague ha aggiunto poi che è necessario ricordare la necessità di “progressi verso una pace permanente, basata su una soluzione a due Stati”.