Ucraina, reporter russo ucciso a Donetsk Mosca: Aprire inchiesta

Donetsk (Ucraina), 30 giu. (LaPresse) – Un cameraman della tv russa Channel One è morto a Donetsk, in Ucraina, colpito da spari. Lo fa sapere Russia Today, citando il servizio stampa dell’emittente: “Anatoly Klyan è morto stanotte, era stato ferito a morte allo stomaco. Aveva 68 anni”. L’operatore con altri giornalisti era a bordo di un pullman carico di donne, che viaggiavano verso una base militare a Donetsk per chiedere che i loro figli potessero tornare a casa. Quando il mezzo ha raggiunto la destinazione, riportano i media, spari sono stati esplosi dalla base e hanno ferito Klyan. L’uomo è morto durate il trasporto in ospedale. L’autista del pullman è in ospedale.

Il ministero degli Esteri russo attribuisce l’uccisione del cameraman ai soldati dell’esercito di Kiev, chiedendo che sia aperta una indagine indipendente e che i responsabili siano puniti. L’attacco, prosegue, mostra che le forze armate ucraine non sono interessate a una de-escalation del conflitto in corso ed è una ulteriore prova che violano il cessate il fuoco. Entrambe le parti si accusano di commettere violazioni della tregua, prolungata dal presidente Petro Poroshenko sino alle 22 locali di oggi (le 21 italiane). Oggi è anche la scadenza stabilita dall’Unione europea perché la Russia e i separatisti dimostrino con passi concreti la volontà di ridurre la violenza. Altrimenti, l’Ue ha promesso di imporre nuove sanzioni.