Ue, bozza accordo: Usare al meglio la flessibilità già prevista nel Patto di stabilità

Dal nostro inviato Jan Pellissier

Bruxelles (Belgio), 27 giu. (LaPresse) – La ripresa c’è ma è fragile e non genera lavoro. Per sostenerla si facciano riforme strutturali e fiscali, usando la flessibilità già contenuta nell’attuale patto di stabilità. Questi i passaggi cruciali del secondo macro-capitolo dell’accordo che il Consiglio europeo sta discutendo in questo ore a Bruxelles, e che segnerà la politica europea per i prossimi 5 anni, si intitola ‘Crescita, competitività e lavoro’. E’ quanto compare in una bozza del documento. Come premessa, l’accordo evidenzia che “i segni recenti di ripresa economica sono incoraggianti e dimostrano che gli sforzi congiunti degli Stati e le istituzioni stanno dando buoni frutti”, comprendendo anche la Bce. Purtroppo però si registra anche un “modesto aumento dell’occupazione”. “Povertà ed esclusione sociale restano grandi preoccupazioni” per il consiglio. Secondo la bozza, “le finanze pubbliche continueranno a migliorare”, ed in tal senso il Consiglio europeo accoglie con favore l’abrogazione della procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti di diversi Stati membri, tra cui l’Italia. “Il consolidamento fiscale deve continuare in un modo favorevole alla crescita e in modo differenziato” aggiunge. E qui si entra nel centro del dibattito di queste ore, ovvero la flessibilità che l’Italia chiede alla Germania sui bilanci pubblici. In merito si legge nella bozza: “Particolare attenzione va data alle riforme strutturali che migliorano la crescita, per migliorare la sostenibilità delle finanze pubbliche, anche attraverso misure fiscali ed riforme struttura, usando anche la flessibilità contenuta nell’attuale patto di stabilità”.

Se sia una vittoria o no per il Governo, lo si capirà meglio nella forumalzione esatta della versione finale, certo è chiaro l’obbligo ad utilizzare possibili deroghe per fini concreti e non per aggiustare i bilanci: creare occupazione, e combattere la povertà. In questo contesto, la Commissione presenterà una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio sull’applicazione del quadro di governance dell’Ue entro il 14 dicembre, come previsto nella legislazione dell’Ue(‘6-Pack ‘e ‘2-Pack’). Una deroga possibile, sempre tenendo conto che “la ripresa rimane fragile e irregolare e gli sforzi per attuare le riforme strutturali che promuovano la crescita deve proseguire ed essere rafforzato al fine di rafforzare la capacità dell’Europa di crescere e creare nuovi e migliori posti di lavoro”. È necessaria una maggiore azione per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, riformare i mercati dei prodotti e dei servizi e le amministrazioni pubbliche, con l’obiettivo di migliorare il business e l’ambiente Rdi, facilitare l’accesso ai finanziamenti, per migliorare il funzionamento delle industrie di rete e di riformare i sistemi di istruzione.