Ue, bozza accordo: Frontex crei nuova polizia frontaliera unica

Dal nostro inviato Jan Pellissier

Bruxelles (Belgio), 27 giu. (LaPresse) – Lotta agli irregolari, polizia frontaliera unica, solidarietà tutta da costruire. E’ quanto si legge nell’ultima bozza dell’accordo che il Consiglio europeo sta discutendo a Bruxelles in queste ore, nel primo dei 5 macroargomenti che si intitola ‘Libertà, sicurezza e giustizia’. Il documento, che è quello programmatico per i prossimi 5 anni di vita dell’Unione europea e che il Consiglio chiederà al Parlamento di approvare il prossimo 16 luglio, fissa come prioritario l’obiettivo “di costruire uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne, e nel pieno rispetto dei diritti fondamentali”. A tal fine, devono essere prese per quanto riguarda l’asilo, l’immigrazione, i confini e la cooperazione giudiziaria, in conformità con i trattati di polizia e i relativi loro, protocolli pertinenti e misure politiche coerenti, e soprattutto “migliorare il collegamento tra le politiche interne ed esterne dell’Unione europea”.

L’Unione, si legge nella bozza, “ha bisogno di una migrazione efficiente e ben gestita” guidata dai principi del trattato di solidarietà e di equa ripartizione della responsabilità. “È necessario un approccio globale, ottimizzando i vantaggi della migrazione legale e offrire protezione a chi ne ha bisogno, mentre la lotta contro la migrazione irregolare va perseguita con determinazione, gestendo le frontiere esterne dell’Ue in modo efficiente”.

L’impegno dell’Unione alla protezione internazionale richiede, si legge nella bozza, “una forte politica europea in materia di asilo basata sulla solidarietà e la responsabilità”. La trasposizione completa ed efficace attuazione del sistema europeo comune di asilo (CEAS) è una priorità assoluta, vanno quindi garantiti elevati standard comuni e rafforzamento della cooperazione,” creando “una parità di condizioni in cui i richiedenti asilo vengono date le stesse garanzie procedurali e di protezione in tutta l’Unione”. Nulla di definitivo però, infatti “la convergenza delle prassi aumenterà la fiducia reciproca e consentirà di passare a futuri passi successivi”, senza che però nulla venga chiarito nella bozza. Una soluzione sostenibile può essere trovata “intensificando la cooperazione con i Paesi di origine e di transito, anche attraverso l’assistenza per rafforzare la loro migrazione e capacità di gestione delle frontiere”.

Il consiglio in tal senso auspica “un sistema di ingresso-uscita e programma di viaggiatori registrati e sostenuto dalla nuova Agenzia (eu-LISA)”. Inoltre Frontex, come strumento di solidarietà europea in materia di gestione delle frontiere, dovrebbe rafforzare la sua assistenza operativa, in particolare per sostenere gli Stati membri che devono affrontare una forte pressione alle frontiere esterne, e aumentare la sua reattività nei confronti rapide evoluzioni dei flussi migratori, facendo pieno uso del nuovo Border Surveillance System Eurosur europeo. Nel contesto dello sviluppo a lungo termine di Frontex, il consiglio auspica “la possibilità di istituire un sistema europeo di guardie di frontiera per migliorare il controllo e la capacità di sorveglianza alle frontiere esterne dovrebbe essere studiato”.

Per quanto riguarda il rischio di terrorismo, il Consiglio auspica “la revisione e l’aggiornamento della strategia di sicurezza interna entro la metà del 2015”. C’è poi bisogno di un miglioramento dello scambio di informazioni transfrontaliere, tra cui il casellario giudiziario, l’ulteriore sviluppo di un approccio globale alla sicurezza informatica e la criminalità informatica, la prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo e di azione per affrontare il fenomeno dei combattenti stranieri, anche attraverso l’uso efficace degli strumenti esistenti per gli avvisi a livello dell’Ue e lo sviluppo di strumenti come il sistema Passenger Name Record Ue.

In generale sul fronte giustizia, poi la bozza auspica di “rafforzare gli scambi di informazioni tra le autorità degli Stati membri, combattere i comportamenti fraudolenti e danni al bilancio Ue, anche avanzando negoziati per l’Ufficio del procuratore europeo, facilitare le attività transfrontaliere e la cooperazione operativa, migliorare la formazione per gli operatori, mobilitare il know-how delle agenzie UE quali Eurojust e l’Agenzia per i diritti fondamentali (Fra).

12. Come una delle libertà fondamentali dell’Unione europea, il diritto dei cittadini dell’Unione di circolare liberamente e di soggiornare e lavorare in altri Stati membri deve essere protetto, anche da possibili abusi o richieste fraudolente. Il Consiglio europeo invita le istituzioni dell’Ue e gli Stati membri a garantire l’adeguato follow-up legislativa e operativa di queste linee guida e terrà una revisione intermedia nel 2017.