Bruxelles (Belgio), 27 giu. (LaPresse/AP) – I leader dell’Unione europea, riuniti a Bruxelles, hanno deciso di non imporre nuove sanzioni alla Russia in relazione alla situazione in Ucraina ma sottolineano che le sanzioni sono state preparate in modo da poter essere imposte “senza ritardi”. È quanto si legge nel documento redatto al Consiglio europeo, che fissa però una scadenza dando tempo fino a lunedì al governo russo e ai separatisti dell’est dell’Ucraina per adottare passi che migliorino la situazione.
Precisamente il Consiglio europeo chiede di realizzare entro lunedì 30 giugno quattro punti. Successivamente il Consiglio “valuterà la situazione e, ove richiesto, adotterà le decisioni necessarie”. I quattro punti richiesti sono i seguenti: in primo luogo raggiungere un accordo su un meccanismo di verifica, monitorato dall’Ocse, per il cessate il fuoco e per il controllo efficace della frontiera; in secondo luogo la restituzione alle autorità ucraine di tre posti di blocco di frontiera, cioè Izvarino, Dolzhanskiy e Krasnopartizansk; in terzo luogo il rilascio degli ostaggi tra cui tutti gli osservatori dell’Ocse; in terzo luogo il rilascio degli ostaggi, compresi gli osservatori Osce; e come ultimo punto l’avvio di negoziati sostanziali sull’attuazione del piano di pace del presidente ucraino Petro Poroshenko. Il Consiglio europeo sottolinea infine “il suo impegno a riunirsi in qualsiasi momento per ulteriori significative misure restrittive”.