Ucraina, Poroshenko ha firmato accordo di associazione con Ue

Bruxelles (Belgio), 27 giu. (LaPresse/AP) – Il presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko, ha firmato a Bruxelles lo storico accordo di associazione con l’Unione europea.

Al suo arrivo all’incontro, Poroshenko aveva dichiarato che per l’Ucraina si tratta forse del “giorno più importante” da quando ha ottenuto l’indipendenza dall’Unione sovietica.

Questa è “per il mio Paese una giornata storica” ha detto, aggiungendo: “È il risultato di sette anni di lavoro ed è una prospettiva assolutamente nuova per il mio Paese. Dobbiamo usare questa occasione per modernizzare il Paese e le uniche cose di cui disponiamo per questo sono pace e sicurezza”.

L’Ue ha firmato oggi accordi di associazione anche con altre due ex repubbliche sovietiche, cioè la Moldavia e la Georgia.

In base agli accordi, le aziende dei tre Paesi i cui beni e le cui pratiche rispettano gli standard Ue potranno essere venduti in qualsiasi Stato membro del blocco a 28 senza tariffe aggiuntive o restrizioni. Così anche i prodotti e i servizi dei Paesi Ue potranno essere venduti più facilmente in Ucraina, Georgia e Moldavia.

Prima di firmare l’accordo di associazione con l’Unione europea stamattina a Bruxelles, il presidente ucraino Petro Poroshenko ha mostrato una penna, dicendo che era la stessa che l’ex presidente Viktor Yanukovych avrebbe dovuto utilizzare per siglare l’accordo a novembre a Vilnius, quando invece fece marcia indietro scatenando massicce proteste. “Gli eventi storici sono inevitabili”, ha detto Poroshenko.

Il predecessore di Poroshenko, Viktor Yanukovych, a novembre aveva deciso di fare marcia indietro e non firmare l’accordo di associazione con l’Ue. Era stato questo a scatenare le massicce proteste di piazza che hanno portato alla fuga dello stesso Yanukovych in Russia e, successivamente, all’istituzione di un nuovo governo ad interim a Kiev.

Da allora sono cominciati i disordini nelle zone russofone e filorusse dell’Ucraina: a marzo la Russia ha prima occupato e poi annesso la Crimea; poi sono cominciati scontri nell’est del Paese, dove i separatisti hanno occupato di molti edifici governativi e Kiev ha lanciato un’offensiva militare per riprendere il controllo delle zone.