Beirut (Libano), 23 giu. (LaPresse/AP) – Ribelli in Siria hanno reclutato adolescenti, alcuni dei quali hanno appena 15 anni, per combattere nella guerra civile nel Paese, sfruttandoli come combattenti, cecchini, kamikaze o barellieri. È l’accusa lanciata dall’ong Human Rights Watch (Hrw), secondo cui tra i gruppi dell’opposizione armata che hanno usato adolescenti ci sono l’Esercito siriano libero (Esl), il Fronte islamico, il Fronte Nusra, lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil) e le forze militari e di polizia nelle zone controllate dai curdi.
“I gruppi armati siriani non dovrebbero sfruttare bambini vulnerabili – i cui familiari sono stati uccisi, le scuole bombardate e le comunità distrutte – arruolandoli nelle proprie forze”, ha detto Priyanka Motaparthy, l’autrice del rapporto di 31 pagine difusso da Hrw. “Gli orrori del conflitto armato in Siria – ha aggiunto – vengono soltanto peggiorati con il coinvolgimento dei bambini sulle linee del fronte”. Il Fronte Nusra e l’Isil, si legge nel documento, hanno preso di mira bambini tramite programmi di istruzione, tra cui corsi d’addestramento militare. Ex combattenti adolescenti hanno raccontato a ricercatori del gruppo per i diritti umani come i comandanti ribelli incoraggiavano i giovani a candidarsi per attentati suicidi.
Alcuni gruppi, ha riferito l’ong, hanno adottato misure per mettere fine all’uso di bambini soldato e in particolare il Consiglio nazionale siriano e le autorità curde hanno dichiarato il proprio impegno a impedire la pratica. Il rapporto di Hrw si basa su interviste con 25 bambini ed ex bambini soldato in Siria, e non copre le milizie pro governative, che si sospetti facciano altrettanto uso di adolescenti.