Baghdad (Iraq), 19 giu. (LaPresse/AP) – I militanti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil) hanno innalzato le loro bandiere nere sopra la raffineria di Beiji, in Iraq. E’ quanto riferisce un testimone, anche se da Baghdad assicurano che la struttura è ancora nelle mani del governo. Il testimone, un iracheno che è passato oggi in auto vicino all’impianto, ha detto che i militanti hanno inoltre allestito dei posti di blocco intorno alla raffineria, situata a circa 250 chilometri a nord di Baghdad.
Le forze governative che proteggono la raffineria, riferisce un ufficiale iracheno, mantengono contatti regolari con le autorità di Baghdad. Elicotteri militari starebbero sorvolando l’impianto per fermare l’avanzata dell’Isil. I lavoratori del complesso, ha spiegato, sono stati evacuati e portati nei vicini villaggi mentre i militanti hanno preso il controllo di un edificio situato al di fuori del complesso e lo stanno sfruttando per sparare ai soldati governativi.
La raffineria di Beiji contribuisce per poco più di un quarto alla capacità di tutte le raffinerie del Paese, che forniscono prodotti per l’uso domestico, come benzina, olio per cucinare e carburante per centrali elettriche. Durante la rivolta del 2004-2007 la struttura era controllata da militanti sunniti. Un lungo assedio di Beiji provocherebbe numerosi disagi nel Paese, tra cui blackout e mancanza di carburante.
Intanto i corpi senza vita di quattro uomini, probabilmente sunniti, sono stati trovati nel quartiere sciita di Abu Dashir a Baghdad, che si aggiungono ai quattro cadaveri già trovati nella capitale irachena qualche giorno fa. Gli uomini erano stati ammanettati e mostrano ferite alla testa e al petto.
Il presidente Usa Barack Obama, che nei giorni scorsi aveva detto di non voler impegnare soldati o piloti in Iraq, potrebbe cambiare idea. Il capo della Casa Bianca “ritiene di non necessitare dell’approvazione” dei leader del Congresso “per i passi che intende intraprendere”, ha annunciato il leader della minoranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell. Obama ha discusso per oltre un’ora nello Studio ovale della situazione in Iraq con McConnell, con il leader della maggioranza democratica al Senato Harry Reid, con lo speaker repubblicano alla Camera John Boehner e con la leader della minoranza democratica alla Camera Nancy Pelosi.
Pelosi ha sottolinea in una nota, dopo l’incontro, che il presidente non ha bisogno “di alcuna ulteriore autorità legislativa per decidere opzioni particolari per una aumentata assistenza alla sicurezza, discussa oggi”. Non ha precisato quali opzioni siano state discusse.
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