Siria, presidenziali: Chi sono Assad e gli altri due candidati

Damasco (Siria), 3 giu. (LaPresse/AP) – I siriani stanno votando per le elezioni presidenziali, le prime in cui sia previsto più di un candidato. In precedenza tale voto era sempre stato un referendum su un solo candidato, l’attuale presidente Bashar Assad e prima il padre Hafez Assad. I siriani potevano scegliere sì o no alla nomina. Tuttavia, mentre nel Paese prosegue per il quarto anno la guerra civile, ci sono pochi dubbi sul fatto che Assad otterrà un nuovo mandato di sette anni. Segue una breve scheda sui candidati.

Bashar Assad. A 48 anni, formato a Londra come oculista, è il presidente della Siria dal 2000 quando ha assunto la carica a seguito della morte del padre Hafez, a sua volta alla guida del Paese da circa 30 anni. A essere destinato all’incarico era il fratello maggiore Basil, che morì però in un incidente stradale nel 1994. Appena assunto l’incarico di presidente, Assad era parso un riformista rispetto al padre. Le speranze di cambiamento sono però svanite del tutto con la reazione alle rivolte e con la guerra civile. La famiglia Assad fa parte della setta minoritaria degli alawiti, branca dell’islam sciita. La comunità alawita ha giocato un ruolo importante nel sostegno al governo, durante la ribellione contro il potere.

Hassan al-Nouri. A 64 anni, è un imprenditore di Damasco poco noto in Siria. Ha annunciato l’intenzione di candidarsi ad aprile ed è quindi finito sotto i riflettori. Ha studiato negli Stati Uniti, dove si è laureato in economia, ed è poi stato deputato in Parlamento a Damasco e ministro per lo Sviluppo amministrativo tra 2000 e 2002.

Maher Hajjar. A 46 anni, è membro del Parlamento da due anni, proveniente dalla città di Aleppo. Come al-Nouri, era praticamente sconosciuto prima che annunciasse la propria candidatura. Per oltre un decennio ha fatto parte del Partito comunista siriano, tollerato dal governo Assad. Si è diviso dal movimento nel 2000 e ha formato con altri fuoriusciti il Comitato nazionale per l’unità dei comunisti.