Madrid (Spagna), 2 giu. (LaPresse/AP) – Re Juan Carlos di Spagna abdicherà in favore del figlio Felipe, principe delle Asturie. Ad annunciarlo stamattina è stato il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, e intorno alle 13 Juan Carlos in persona lo ha comunicato con un discorso alla nazione trasmesso da televisioni e radio.
“Mio figlio Felipe, erede al trono, incarna la stabilità della monarchia e quando a gennaio ho compiuto 76 anni ho pensato che fosse arrivato il momento giusto per passare il testimone e assicurare questa stabilità”, ha detto Juan Carlos, aggiungendo che Felipe “ha la maturità e la preparazione necessarie” per salire al trono e “sono sicuro che mio figlio avrà l’appoggio della principessa Letizia”. Nel discorso di Juan Carlos c’è stato un riferimento molto marcato alla necessità di dare spazio ai giovani. “Una nuova generazione reclama di essere protagonista” e “oggi merita di andare avanti una generazione più giovane, con nuove energie, decisa a intraprendere con determinazione le trasformazioni e le riforme che la congiuntura attuale ci sta richiedendo e ad affrontare con rinnovata intensità e dedizione le sfide del domani”, ha affermato.
ll premier non ha detto quando esattamente Juan Carlos abdicherà, perché il governo dovrà adesso redigere una legge che crei un meccanismo legale per l’abdicazione e consenta al 46enne Felipe di salire al trono. Per questo Rajoy ha convocato un Consiglio dei ministri straordinario. “Spero che in tempi molto brevi le Corti spagnole possano procedere con la nomina a re di quello che oggi è il principe delle Asturie”, ha aggiunto il primo ministro riferendosi al principe Felipe.
“Sua maestà il re Juan Carlos mi ha appena comunicato la sua decisione di abdicare”, ha detto Rajoy nel dare l’annuncio. Nel suo intervento il primo ministro ha elogiato il lavoro del monarca, definendolo “un difensore infaticabile dei nostri interessi” e ha affermato che l’iter di abdicazione si svolgerà “in un contesto di stabilità istituzionale” e “sarà prova di maturità della democrazia” spagnola. Re Juan Carlos lascia “un debito impagabile di gratitudine”, ha detto ancora Rajoy.
La casa reale ha intanto pubblicato su Twitter il documento dell’abdicazione: “Firmo e consegno al signor presidente del governo questo atto, con il quale gli comunico la mia decisione di abdicare la corona di Spagna”, si legge nel testo consegnato da Juan Carlos.
Juan Carlos, 76 anni, era diventato re nel 1975, due giorni dopo la morte di Francisco Franco, e ha dunque supervisionato la transizione della Spagna dalla dittatura alla democrazia. Nei primi anni si fece apprezzare dagli spagnoli evitando il tentato colpo di Stato militare nel 1981, quando era ancora giovane e con poca esperienza di capo di Stato. Man mano che la democrazia spagnola fece strada il re diventò una figura perlopiù di rappresentanza, che viaggia in giro per il mondo facendosi ambasciatore del Paese e svolge una funzione di stabilizzazione con le regioni indipendentiste come la Catalogna e i Paesi Baschi.
Tuttavia recentemente ha avuto diversi problemi di salute e la sua popolarità ha subìto un calo a causa degli scandali in cui è stata coinvolta la casa reale. Tra questi il fatto che nel 2012 emerse che lo stesso Juan Carlos, nel mezzo della crisi economica della Spagna, aveva partecipato a una battuta di caccia all’elefante in Botswana; la cosa era emersa solo perché il re si era rotto l’anca e aveva dovuto sottoporsi a un’operazione d’urgenza. Inoltre l’immagine della monarchia è stata macchiata dall’indagine sul caso Noos che ha coinvolto il genero, cioè il marito dell’infanta Cristina Urdangarin, sospettato di avere sfruttato la sua posizione di duca di Palma di Maiorca per appropriarsi indebitamente di fondi statali, ottenendo contratti pubblici tramite l’istituto Noos fondato da lui e un socio d’affari.