Tampa (Florida, Usa), 16 mag. (LaPresse/AP) – Un tribunale di Tampa, in Florida, ha condannato a due ergastoli una donna di 53 anni che nel 2011 uccise i due figli di 13 e 16 anni sparando loro alla testa. Nel giudicare colpevole la donna, la giuria ha stabilito che Julie Schenecker sparò consapevolmente ai figli con la sua pistola calibro .38 caricata con proiettili a punta cava, che si lacerano all’impatto per provocare più danni possibili. Schenecker è scoppiata in lacrime subito dopo la lettura del verdetto, chiedendo perdono per le sue azioni. “Mi scuso per quello che è successo, per quello che ho fatto. Me ne assumo la responsabilità. Ero lì, so (cosa è accaduto). Ho sparato a mio figlio e a mia figlia. Non so perché, ma avrò il tempo di capirlo”, ha detto la donna, ex linguista che lavorava nell’esercito.
Al termine di due intense settimane di testimonianze, la giuria poteva scegliere fra due verdetti: stabilire che la donna sapesse cosa stava facendo o che non era in grado di intendere e volere quando sparò ai bambini. Sei esperti convocati dalla difesa hanno infatti descritto Schenecker come una donna mentalmente instabile affetta da disturbi bipolari, depressione ed episodi di psicosi. Tuttavia il procuratore Jay Pruner, nell’arringa finale, ha sostenuto che Schenecker è una donna calcolatrice che ha riflettuto sulle sue mosse, acquistando la pistola e annotando i propri pensieri sugli imminenti omicidi nei giorni prima di compierli. Il movente, ha detto Pruner, è stata la rabbia della donna verso l’allora marito Parker Schenecker, che era un militare di carriera dislocato in Medioriente quando i figli furono uccisi. La donna, ha proseguito Pruner, era arrabbiata con il marito perché l’aveva lasciata nel giorno del Ringraziamento in una struttura di riabilitazione e perché l’uomo voleva che smettesse di bere. La coppia divorziò nel 2011 dopo le uccisioni dei bambini.