Gerusalemme, 24 apr. (LaPresse/AP) – Israele ha deciso di sospendere i colloqui di pace con i palestinesi, come reazione all’accordo di riconciliazione raggiunto tra i movimenti Hamas e al-Fatah. Il governo israeliano lo annuncia con una nota ufficiale inviata ai giornalisti, in cui precisa che il gabinetto di sicurezza ha preso la decisione all’unanimità. Il periodo che era stato previsto per i negoziati tra israeliani e palestinesi, sostenuti dagli Usa, scadrà martedì prossimo, ma le parti stavano tentando di trovare un accordo per prolungarlo.
Il governo israeliano, nella sessione durata ore, ha anche minacciato nuove sanzioni contro i palestinesi. Nella nota, Israele dice che risponderà “con una serie di passi” alla recente decisione del presidente Mahmoud Abbas di aderire ad agenzie Onu. L’espressione è tipicamente riferita a sanzioni economiche imposte contro i palestinesi. Lo Stato ebraico ha già bloccato i trasferimenti di tasse e dazi doganali che raccoglie per conto dei palestinesi, del valore di cento milioni di dollari al mese fondamentali per il governo di Abbas.
Nella nota del governo israeliano si legge che Israele non terrà alcun negoziato con un governo che “si appoggi ad Hamas”. “Invece di scegliere la pace, Abu Mazen (Mahmour Abbas, ndr) ha siglato un patto con una organizzazione terroristica assassina che invoca la distruzione di Israele”, si legge nella nota. “L’allenza tra Abu Mazen e Hamas – prosegue – è stata firmata mentre Israele stava facendo sforzi per promuovere i negoziati con i palestinesi. Chi sceglie il terrore di Hamas non vuole la pace”.