Valparaiso (Cile), 15 apr. (LaPresse/AP) – È salito a 15 morti e oltre 500 feriti curati in ospedale il bilancio dell’enorme incendio che da tre giorni brucia a Valparaiso, in Cile. Lo fa sapere un ufficiale della Marina cilena, Julio Leiva, spiegando che la maggior parte dei feriti ha riportato problemi dovuti a inalazione da fumo. Il numero delle case distrutte è salito a oltre 2.500 e sono finora circa 11mila gli evacuati. Sono inoltre a rischio evacuazione 700 famiglie, le cui case potrebbero andare distrutte a seconda di come soffieranno i venti nelle prossime ore.
In città sono dispiegati al momento 5mila agenti fra vigili del fuoco, polizia, guardia forestale, soldati, marinai e personale della difesa civile. L’agenzia cilena per le foreste prevede che ci vorranno tre settimane per spegnere completamente le fiamme. Le scuole sono chiuse: alcune danneggiate dall’incendio, altre utilizzate come rifugio per gli evacuati.
La presidente del Cile, Michelle Bachelet, ha incaricato l’esercito di gestire l’emergenza, e coordina le operazioni insieme al suo governo. Per questo ha cancellato un viaggio in Argentina e Uruguay. Valparaiso, 250mila abitanti, si trova circa 120 chilometri a nordovest della capitale Santiago, è il secondo porto del Paese ed è sede del Parlamento cileno. Patrimonio dell’Unesco, è circondata da 42 colline, che formano un anfiteatro naturale.