Budapest (Ungheria), 29 mar. (LaPresse/AP) – “Una brillante e grande vittoria”. È il risultato che il primo ministro dell’Ungheria, Viktor Orban, prevede per il suo partito Fidesz nelle elezioni legislative che si terranno domenica prossima, il 6 aprile. Orban ha tenuto oggi un comizio in piazza degli eroi a Budapest e, secondo i dati del ministero dell’Interno, ad ascoltarlo c’erano circa 450mila sostenitori. Il premier ha affermato che la vittoria del 6 aprile darà al suo governo l’opportunità di affrontare alcune delle sfide principali dell’Ungheria, come la creazione di posti di lavoro, l’invecchiamento della popolazione e una riforma dell’istruzione. Orban ha invitato la folla a votare dicendo che “non c’è opportunità che possa essere sprecata”.
Il partito Fidesz è in testa nei sondaggi: stando all’ultima rilevazione ha l’appoggio di circa il 50% degli elettori, mentre il 20% sostiene la coalizione di centro-sinistra guidata dal Partito socialista e il 15% appoggia il partito di estrema destra Jobbik. Nel corso del suo intervento, durato 21 minuti, Orban ha parlato delle politiche e degli obiettivi raggiunti degli ultimi quattro anni, come la restituzione del prestito di salvataggio del 2008 che il Paese aveva ricevuto dal Fondo monetario internazionale (Fmi), la tassazione di banche e multinazionali e il programma per i lavoratori pubblici che ha fatto abbassare il tasso di disoccupazione.
Le elezioni del 6 aprile saranno le prime in cui si voterà con le nuove regole introdotte dal governo di Orban. I deputati diminuiranno, passando da 386 a 199; inoltre sono stati introdotti rigidi limiti alle pubblicità elettorali e per la prima volta potranno votare anche centinaia di migliaia di ungheresi che risiedono nei Pasi vicini o che vivono all’estero e hanno doppia cittadinanza.
Fidesz e i suoi principali alleati, i cristiano-democratici, nel 2010 hanno ottenuto i 2/3 dei voti, una vittoria definita da Orban una “rivoluzione nelle cabine elettorali”. Il risultato ha permesso a Fidesz di adottare una nuova Costituzione e riformulare molti aspetti della vita nel Paese, centralizzando il potere e aumentando il ruolo dello Stato.
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