New York (New York, Usa), 29 mar. (LaPresse/AP) – I ritardi del regime di Damasco nel permettere le consegne di aiuti alla popolazione sono “arbitrari e ingiustificati”, contrari alla legge internazionale. Lo ha dichiarato Valerie Amos, responsabile delle Nazioni unite per gli affari umanitari, parlando della Siria al Consiglio di Sicurezza. Si tratta del suo primo rapporto da quando lo scorso mese il Consiglio ha approvato una risoluzione che chiede sia al governo, sia all’opposizione, di permettere l’accesso immediato a tutto il Paese per la consegna di aiuti. Mentre l’ambasciatore siriano all’Onu Bashar Jafari ha detto che molto è stato “raggiunto” dall’approvazione della misura, la attuale presidente del Consiglio e ambasciatrice del Lussemburgo, Sylvie Lucas, ha dichiarato: “Al contrario, la situazione ha solo continuto a peggiorare”.
Il conflitto in Siria è ora al quarto anno e non se ne vede la soluzione. Amos ha detto che la violenza “si è intensificata nelle ultime quattro settimane”, mentre le Nazioni unite mesi fa hanno smesso di diffondere il bilancio delle vittime. Secondo il segretario generale Ban Ki-moon sono 3,5 milioni le persone che necessitano di aiuti in zone difficili da raggiungere, un milione in più rispetto all’inizio dell’anno. In totale i siriani bisognosi di assistenza sono oltre 9,3 milioni, tra cui 6,5 milioni di sfollati interni.