Pechino (Cina), 29 mar. (LaPresse/AP) – Tre oggetti sospetti sono stati avvistati da un aereo cinese nella nuova zona dell’Oceano indiano in cui sono state spostate le ricerche del volo MH370 scomparso l’8 marzo. L’agenzia stampa cinese Xinhua riporta che l’aereo militare Ilyushin IL-76 ha segnalato la presenza di tre oggetti galleggianti, rispettivamente di colore bianco, rosso e arancione, sorvolando l’area da un’altezza di 300 metri. Il Boeing 777 di Malaysia Airlines con 239 persone a bordo è scomparso dopo essere partito da Kuala Lumpur verso Pechino. Gli investigatori ritengono si sia schiantato nell’Oceano indiano meridionale, in una zona remota dove aerei e navi stanno cercando di individuare il relitto.
Sinora, tuttavia, nessuno degli oggetti avvistati o segnalati dai satelliti è stato recuperato, fa sapere il ministro alla Difesa malese, Hishammuddin Hussein. Ha parlato ai giornalisti a Kuala Lumpur dopo aver incontrato le famiglie di alcuni passeggeri. “Devo attendere di avere informazioni sul fatto che abbiano recuperato quegli oggetti. Quelli ci daranno indicazioni”, ha detto. L’Autorità per la sicurezza marittima dell’Australia ha riferito che non si può ancora dire se gli oggetti avvistati appartengano o meno al Boeing 777.
“Non è noto quanta spazzatura, o quante cose provenienti dalle attività di pesca, sia normale galleggino in quella zona. Almeno un oggetto chiaramente riferibile alla pesca è stato identificato”, ha dichiarato l’ente. Hishimmuddin ha aggiunto che dall’esame dei simulatori di volo del pilota non sono state tratte nuove informazioni: “Ciò che sappiamo è che non è emerso nulla di sinistro dai simulatori, ma questo dovrà essere confermato dal capo della polizia”. La zona delle ricerche nell’Oceano indiano è attualmente a circa 1.130 chilometri a nordest dei luoghi perlustrati la scorsa settimana.
È stata ridefinita dopo che gli analisti hanno stabilito che il Boeing avrebbe potuto viaggiare più velocemente di quanto stimato, esaurendo quindi il carburante prima di quanto ipotizzato. L’area è anche più vicina alla base di partenza degli aerei a Perth, con sole due ore di volo necessarie a raggiungerla. Questo permette che restino in sorvolo per le perlustrazioni per cinque ore, secondo l’Autorità marittima. Gli aerei cercano l’aereo in una regione vasta 310mila chilometri quadrati, circa la dimensione della Polonia.