Pretoria (Sudafrica), 11 mar. (LaPresse/AP) – Reeva Steekamp avrebbe potuto urlare mentre veniva colpita dagli spari esplosi dal fidanzato Oscar Pistorius, che la uccisero la notte tra il 13 e il 14 febbraio 2013. Lo dichiara il medico legale che ha condotto l’autopsia sul corpo della donna, Gert Saymaan. Riferendosi al proiettile che colpì la modella a un braccio, uno dei tre che le hanno causato le ferite maggiori, il coroner ha spiegato che sarebbe strano se per un dolore simile non avesse urlato. Secondo i procuratori, lo sparo che ha colpito Steekamp alla testa è stato uno degli ultimi quattro proiettili esplosi, quindi la donna al sopraggiungere dei precedenti avrebbe avuto tempo di gridare. L’accusa afferma che la modella urlò durante una lite e poi mentre il fidanzato le sparava, mentre testimoni hanno dichiarato di avere sentito gli strilli di una donna nella notte. L’atleta, quindi, secondo i procuratori avrebbe avuto il tempo di accorgersi a chi stava sparando. Lui sostiene di avere agito perché convinto che nella sua casa fosse entrato un intruso. Afferma inoltre di essere stato l’unica persona a urlare durante la notte dell’omicidio. Nell’udienza di oggi, l’unica volta in cui Pistorius è apparso in crisi è stato quando il patologo ha espresso la sua opinione sulle grida di Steenkamp.