Kuala Lumpur (Malesia), 8 mar. (LaPresse/AP) – Alla domanda se si tema sia stato commesso un attacco terroristico sul volo di Malaysia Airlines scomparso ieri tra Malesia e Vietnam, il premier malese Najib Razak ha risposto che le autorità stanno “vagliando tutte le ipotesi, ma è troppo presto per fare affermazioni conclusive”. A contribuire al timore di un attentato è che i piloti non hanno dato alcun segnale di allarme o di guasto prima della scomparsa del velivolo e che i nomi di due persone sulla lista dei passeggeri sono quelli di europei cui furono rubati i passaporti in Thailandia. Dei 239 passeggeri del Boeing 777, due terzi erano cinesi, gli altri provenivano da Asia, Nord America ed Europa. Najib ha anche precisato che il suo Paese ha inviato 15 aerei e nove navi nella zona della scomparsa, per condurre le ricerche. La Marina Usa ha mandato una nave da guerra e un aereo da sorveglianza, Singapore invierà un sottomarino e un aereo, la Cine a il Vietnam contribuiranno con aerei. Individuare un relitto di aereo nelle acque dell’oceano può richiedere giorni, mentre recuperare le scatole nere può necessitare di mesi o anche di anni.