Caracas (Venezuela), 22 feb. (LaPresse/AP) – Cortei pro e contro il governo in Venezuela. A Caracas decine di migliaia di persone di oppositori del presidente Nicolas Maduro hanno protestato oggi partecipando a diversi blocchi stradali, in quella che sembra essere la più grande manifestazione contro Maduro da quando ha assunto la guida del Paese 10 mesi fa. “Quando risolverai i nostri problemi, quando saremo tutti al cimitero?”, ha detto il leader dell’opposizione Henrique Capriles, arringando una folla di oppositori di Maduro. “Se non puoi, allora è il momento di andare”, ha detto rivolgendosi al presidente. Il corteo dell’opposizione è avvenuto contemporaneamente ad altre marce antigovernative in altre città del Venezuela.
Sempre nella capitale, inoltre, si è svolta una manifestazione di segno opposto: una folla di sostenitori del governo, soprattutto donne, si è radunata indossando magliette e cappellini da baseball di colore rosso, il colore del partito socialista di Maduro. La marea rossa ha riempito un ampio viale che porta al palazzo presidenziale, accompagnata dalla musica. Le donne danzavano e portavano molte foto del presidente Hugo Chavez, morto di cancro lo scorso 5 marzo.
Le manifestazioni giungono al termine della settimana in cui è stato arrestato il leader delle proteste Leopoldo Lopez, che si è consegnato al governo dal quale era ricercato perché accusato di essere responsabile delle violenze di piazza di questo mese. Il subbuglio politico in Venezuela è cominciato il 12 febbraio, quando in proteste dell’opposizione sono rimaste uccise tre persone, di cui due membri dell’opposizione e un sostenitore del governo. Di queste morti, appunto, il governo ha accusato Lopez, mentre l’opposizione accusa la Guardia nazionale e le milizie armate che avrebbero sparato indiscriminatamente sulla folla. Da allora il bilancio degli scontri nel Paese è salito ad almeno 10 morti e oltre 100 feriti da entrambe le parti.