Ucraina, scontri a Kiev: 4 morti, decine feriti. Ultimatum dalle autorità

Kiev (Ucraina), 18 feb. (LaPresse/AP) – Nuove violenze in Ucraina. Dopo alcuni giorni di relativa calma stamattina a Kiev sono scoppiati pesanti davanti al Parlamento pesanti scontri tra polizia e manifestanti antigovernativi e il bilancio è di almeno quattro morti e decine di feriti. Le vittime sono tre attivisti e un dipendente dell’ufficio del Partito delle regioni, quello del presidente Viktor Yanukovych. Tra i feriti, invece, ci sono manifestanti, poliziotti e anche dei giornalisti che lavorano per le agenzie di stampa Associated Press e Reuters. Poco fa le autorità dell’Ucraina hanno lanciato un ultimatum ai manifestanti affermando che, se a Kiev i “disordini” non si fermeranno entro le 17 (ora italiana), interverranno per ripristinare l’ordine. L’ultimatum è stato diffuso dai Servizi di sicurezza e dal ministero dell’Interno dell’Ucraina con un comunicato congiunto.

Le violenze sono esplose mentre in Parlamento veniva ritardata la seduta in cui si doveva discutere della riforma costituzionale che prevede di limitare i poteri del presidente, come richiesto dall’opposizione. I leader dell’opposizione hanno accusato per questo le fazioni pro-governo in Parlamento di calpestare la riforma. I dimostranti hanno marciato in direzione del Parlamento proprio per fare pressioni sui deputati. Gridavano ‘Vergogna’ e hanno lanciato sassi contro i poliziotti, dando fuoco a due camion che bloccavano una delle strade vicino al palazzo del Parlamento. Gli agenti hanno reagito lanciando granate stordenti e sparando piccole sfere metalliche, mentre il fumo dei pneumatici in fiamme continuava a sollevarsi dal centro di Kiev.

Intanto il leader dell’opposizione ucraina Vitaly Klitschko ha esortato Yanukovych ad accettare le riforme costituzionali e a convocare elezioni anticipate se vuole evitare un serio peggioramento della crisi. “Parliamo di minuti, non di ore”, ha detto Klitschko alla stampa fuori dal Parlamento.

Queste ultime violenze riducono le speranze che possa essere trovata a breve una soluzione politica. Due giorni fa, in un segno di debole distensione, i dimostranti avevano lasciato il municipio di Kiev che avevano occupato il 1° dicembre scorso. Le proteste sono scoppiate lo scorso novembre, dopo che Yanukovych ha rinunciato a un accordo di associazione con l’Unione europea privilegiando un approfondimento dei rapporti con la Russia.