Sochi (Russia), 5 feb. (LaPresse/AP) – Dopo che lo sponsor delle Olimpiadi di Sochi AT&T si è espresso contro le leggi anti-gay in vigore in Russia, seguono il suo esempio altri due sponsor minori, l’azienda di formazione DeVry University e il produttore di yogurt Chobani. Silenzio o posizioni vaghe, invece, dai grandi patrocinatori dei Giochi russi, come McDonald’s, Coca Cola, Nike, Visa. Intanto, oggi proteste per chiedere agli sponsor di prendere posizione contro le leggi anti-gay volute dal Cremlino si sono tenute in 19 città del mondo, organizzate dal gruppo All Out.
“Siamo contro le leggi anti-Lgbt della Russia e sosteniamo gli sforzi per migliorare l’uguaglianza”, ha dichiarato Ernie Gibble, portavoce di DeVry. “E’ sconcertante che nel 2014 questo sia ancora un argomento. Siamo contro tutte le leggi e le pratiche che discriminano in qualsiasi modo, riguardino esse il luogo di provenienza o chi si ama. Per questa ragione, siamo contro le leggi anti-Lgbt della Russia”, ha detto Hamdi Ulukaya, ceo di Chobani.
McDonald’s ha ribadito che sostiene i diritti umani e si oppone alle discriminazioni, in una nota in cui però non fa alcuna menzione delle leggi russe. Neanche Coca Cola ha citato le misure nella sua ultima dichiarazione, definendosi genericamente un sostenitore dei diritti della comunità Lgbt. Visa, altro sponsor, ha rilasciato una dichiarazione simile. General Electric, patrocinatore dal 2005, ha rifiutato di commentare. Condanne generiche delle violazioni dei diritti e delle discriminazioni sono arrivate anche da TD Ameritrade, Kellogg Co., United Airlines, BP, Nike, Hilton Worldwide.