Kiev: dimostranti attaccano polizia in Casa Ucraina. Oggi nuove proteste

Kiev (Ucraina), 26 gen. (LaPresse/AP) – Non si placa l’ondata di proteste in Ucraina, dopo che nessun risultato ha dato l’offerta del presidente Viktor Yanukovych di nominare due leader dell’opposizione come premier e vice premier. Uno dei due, Arseniy Yatsenyuk, ha dichiarato che l’offerta è tenuta in sospeso, perché alcune richieste chiave devono ancora essere accontentate, tra cui le dimissioni del presidente. I leader delle proteste hanno promesso invece che le manifestazioni continueranno, mentre nuove violenze sono scoppiate a Kiev quando la folla ha attaccato Casa Ucraina, edificio pubblico usato come base dalla polizia. Nuove proteste sono annunciate a Kiev intorno alle 13.30.

Arseniy Yatsenyuk, ex ministro degli Esteri che tentò di avvicinare l’Ucraina all’Unione europea, ha arringato la folla nel centro della capitale dicendo che il presidente Yanukovych deve ancora accontentare le richieste chiave e che i colloqui continueranno. Le proteste sono iniziate quando due mesi fa Yanukovych ha respinto un accordo di cooperazione con l’Ue, preferendo siglarne uno che avvicinasse il Paese alla Russia. Da allora le proteste hanno incendiato Kiev, e negli ultimi giorni si sono diffuse a oltre dieci città del Paese, soprattutto nella parte occidentale. La polizia ha risposto duramente da subito, mentre la tensione sale con il passare dei giorni, con azioni sempre più decise e violente dei dimostranti. I leader dell’opposizione più moderata hanno tentato di fermare gli scontri, ma i dimostranti non li hanno ascoltati. Yatsenyuk ha ottenuto come risposta cori di disapprovazione, mentre l’ex pugile Vitali Klitschko cui ieri è stato offerto l’incarico di vice premier è stato bersagliato dal getto di un estintore.

Questa notte, i manifestanti hanno lanciato bombe incendiarie e petardi nella Casa Ucraina a Kiev, sede di esposizioni che la polizia stava utilizzando come base, dopo che circa 200 agenti erano stati visti entrare e che si era diffusa la voce che si stessero preparando a disperdere le proteste. Gli agenti hanno risposto con gas lacrimogeni. La folla ha creato un corridoio davanti all’ingresso dell’edificio, attraverso cui gli agenti sono usciti. Casa Ucraina si trova a circa 250 metri dalla Piazza indipendenza dove dall’inizio dicembre si sono tenute le maggiori proteste pacifiche e dove i manifestanti si sono accampati.

Parlando alla folla nella piazza, Yatsenyuk ha annunciato che una sessione speciale del Parlamento, prevista per martedì, potrebbe essere decisiva. Potrà infatti discutere, ha spiegato, un rimpasto di governo e modifiche chiave alle nuove leggi che hanno imposto un duro giro di vite al diritto di manifestare. “Martedì è il giorno del giudizio. Non crediamo a una sola delle loro parole, crediamo ad azioni e risultati”, ha detto. In una successiva conferenza stampa, ha aggiunto: “Non stiamo declinando la proposta (di Yanukovych sugli incarichi alla premiership, ndr), ma non la stiamo neppure accettando. Stiamo conducendo serie consultazioni tra le tre forze di opposizione”. Queste, ha detto, chideranno che il governo firmi un accordo di libero scambio con l’Unione europea, indica elezioni presidenziali anticipate e rilasci i prigionieri politici, tra cui la ex premier Yulia Tymoshenko.

Intanto, negli scontri dell’ultima settimana sono morti tre dimostranti, due per colpi d’arma da fuoco e un terzo per ferite non precisate. Il ministero dell’Interno ha inoltre dichiarato che un poliziotto è stato trovato ucciso da uno sparo alla testa, ma nessun arresto è stato effettuato o sospetto indicato.