Siria, al via Ginevra 2: è già scontro tra opposizione e regime

Montreaux (Svizzera), 22 gen. (LaPresse/AP) – Si è aperta in Svizzera, a Montreaux, la conferenza di pace di Ginevra 2, destinata a tentare di trovare un accordo tra le parti per mettere fine al conflitto civile in Siria. Nel corso della conferenza si terrà, venerdì, il primo incontro diretto tra i delegati del regime del presidente Bashar Assad e quelli dell’opposizione. C’è però incertezza sul fatto che la conferenza possa riuscire a portare a una soluzione, viste le profonde divisioni esistenti. Che si sono evidenziate sin dai primi interventi di apertura.

Ai colloqui sono presenti delegati di circa 40 Paesi, oltre a quelli delle parti coinvolte nella guerra. Tra loro Italia, Stati Uniti, Russia, oltre al segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, e all’inviato speciale di Onu e Lega araba, Lakhdar Brahimi. Assente l’Iran, alleato di Damasco, dopo che l’Onu ha dovuto ritirare l’invito su minaccia dell’opposizione di non presentarsi a Montreaux. Più di 130mila persone sono morte nel conflitto iniziato in Siria nel marzo 2011 e più di un quarto della popolazione di 23 milioni di abitanti vive come rifugiata, nel suo Paese o in quelli vicini.

55MILA FOTO DI VITTIME REGIME. Potrebbero pesare sui colloqui, spingendo i Paesi e gli attori terzi a intensificare le pressioni, le fotografie di 11mila detenuti uccisi nelle carceri di Damasco, affidate ad esperti di diritti umani. Una chiavetta Usb contenente le immagini, in totale 55mila foto, è stata consegnata da un disertore della polizia militare siriana, che ha lavorato per anni documentando la morte dei detenuti. Uno degli esperti che hanno visionato le foto è David Crane. Ha detto che il macabro archivio fornisce forti prove per accusare Assad e altri di crimini contro l’umanità, “ma quello che succederà ora sarà una decisione politica e diplomatica”. Si tratta di 55mila fotografie digitali dove sui corpi delle vittime si vedono segni di tortura, tra cui di lacci intorno al collo, percosse, denutrizione. Il rapporto è stato commissionato dal governo del Qatar, tra i maggiori sostenitori dell’opposizione siriana. “Fa rabbrividire: è la prova diretta che mostra omicidi sistematici di civili”, ha dichiarato Crane.

BAN KI-MOON: ARDUE SFIDE CI ATTENDONO. Ha aperto la conferenza il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon. Dal palco ha definito le sfide che dovranno essere affrontate “estremamente difficili”. “Sappiamo che raggiungere questo punto è stato un percorso estremamente difficile. Abbiamo perso tempo utile e molte vite. Lasciate che non moderi le parole: le sfide davanti a voi e davanti a tutti noi sono estremamente difficili. Ma la vostra presenza aumenta la speranza”, ha detto nel discorso di apertura. Ha anche chiesto al governo di Damasco e all’opposizione di tentare di superare le sfide, per negoziare in buona fede.

KERRY: ASSAD ESCLUSO DA GOVERNO DI TRANSIZIONE. Assad non farà parte del governo di transizione in Siria. Lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa, John Kerry, definendo la conferenza un test di risolutezza per il mondo, che dovrà affrontare “difficili e complicati negoziati”, ha detto Kerry. Ha inoltre invitato i Paesi partecipanti alla conferenza di pace a unirsi intorno all’obiettivo di mettere fine alle sofferenze del popolo siriano.

AL-MOALLEM: SOLO SIRIANI POSSONO REVOCARE POTERE AD ASSAD. Nessuno al di fuori dalla Siria ha il diritto di rimuovere dal potere Assad e gli oppositori sono traditori e agenti di Israele. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri siriano, Walid al-Moallem. Parlando subito dopo Kerry, ha aggiunto che i Paesi vicini alla Siria hanno incendiato la situazione inviando armi e combattenti. Kerry ha accusato il governo siriano di aver trasformato un movimento di protesta pacifico in una catastrofe internazionale, dicendo che Assad non potrà far parte del governo di transizione.

AL-MOALLEM NON CEDE IL PODIO A BAN: LEI VIVE A NEW YORK. Il ministro degli Esteri siriano al-Moallem, dopo il suo intervento, ha rifiutato di cedere il podio al segretario generale Onu. È successo dopo che al-Moallem ha rivolto accuse all’opposizione “seduta in questa stanza” e ad altri Paesi presenti, quando ha apostrofato Ban Ki-moon: “Lei vive a New York, io vivo in Siria”.

AL-JARBA: IPOTESI DI ASSAD AL POTERE FARA’ FALLIRE COLLOQUI. Ipotizzare che Assad resti al potere in Siria farà deragliare i colloqui di pace di Ginevra 2 ancora prima che comincino, ha dichiarato il leader dell’opposizione siriana, Ahmad al-Jarba. Il capo del Consiglio nazionale siriano ha affermato che qualsiasi discussione che comprenda lo scenario di Assad al potere segnerà di fatto la fine dei negoziati di pace, prima ancora che siano iniziati. L’obiettivo di Ginevra 2, ha detto, è creare un governo di transizione: “Questo è l’unico argomento per noi”, ha detto parlando dopo al-Moallem.

ROHANI: POCA SPERANZA. Non riponiamo molta speranza nei colloqui di Ginevra 2. Lo ha dichiarato il presidente iraniano, Hasan Rohani, prima dell’avvio della conferenza di pace, riporta il sito web della presidenza iraniana, president.ir. Le speranze, ha affermato Rohani, sono scarse perché alcuni dei Paesi partecipanti “sono dietro l’instabilità” in corso in Siria. Teheran è il principale alleato del regime del presidente Bashar Assad. L’Iran era stato invitato all’ultimo minuto da Ban Ki-moon, ma l’opposizione siriana ha minacciato di non partecipare ai colloqui se i delegati di Teheran fossero stati presenti. L’invito, quindi, è stato ritirato.