Mosca (Russia), 21 gen. (LaPresse/AP) – Ritirare l’invito alla conferenza di Ginevra 2 sulla Siria che era stato rivolto all’Iran è un errore, ma non una catastrofe. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. La decisione di revocare l’invito presa dal segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, potrebbe avere un impatto negativo sull’immagine dell’organizzazione, ha detto. Parlando in conferenza stampa, il ministro russo ha ribadito la posizione di Mosca secondo cui la presenza di Teheran sarebbe essenziale per il successo dei colloqui che si apriranno domani in Svizzera, a Montreux. L’Iran è il principale alleato del regime del presidente Bashar Assad, che sostiene con consiglieri, denaro e materiale sin dall’inizio delle rivolte nel 2011.
“Questa storia non ha aiutato a rafforzare l’autorità dell’Onu”, ha detto Lavrov, aggiungendo che ritirare l’invito è parso “inopportuno”. Ban ha esteso l’invito a Teheran domenica sera, con una decisione che ha messo a rischio i colloqui perché l’opposizione siriana ha minacciato di ritirare la propria partecipazione. Il ministro russo ha messo in guardia sul fatto che respingere l’Iran potrebbe approfondire le divisioni nel mondo islamico, oltre ad avere un impatto negativo sulla lotta al terrorismo. “L’assenza dell’Iran non aiuterà a rafforzare l’unità di musulmani nel mondo”, ha affermato. Ha anche insistito sul fatto che Mosca non stia fornendo a Damasco armi, che sono “vietate dagli accordi internazionali e potrebbero destabilizzare la situazione nella regione”. Ha inoltre espresso la speranza di successo dei colloqui di Ginevra 2, dove opposizione e regime siederanno per la prima volta allo stesso tavolo. “Non c’è nessuna catastrofe, spingeremo per il dialogo tra le parti siriane senza alcuna precondizione”, ha dichiarato Lavrov.