Cairo (Egitto), 14 gen. (LaPresse/AP) – Gli egiziani hanno iniziato a votare nel referendum sulla nuova Costituzione, poco dopo che un ordigno è esploso fuori dal tribunale del Cairo senza causare vittime e mentre si registrano le temute menifestazioni degli islamisti, in cui ci sono già stati 7 morti. I seggi, nella consultazione di due giorni, restano aperti dalle 8 alle 20. La nuova Carta costituzionale rappresenta una pietra miliare nella roadmap promossa dai militari, dopo la destituzione il 3 luglio scorso dell’islamista Mohammed Morsi dalla presidenza. Il referendum è un duro colpo per i Fratelli musulmani e per la loro campagna per riportare al potere Morsi e apre la via alla corsa per l’elezione del suo successore. Una massiccia operazione di sicurezza è in corso nel Paese per proteggere i seggi e gli elettori da possibili attacchi da parte di militanti leali a Mors: sono stati schierati 160mila soldati e oltre 200mila poliziotti.
Poco prima dell’apertura delle urne, un ordigno è esploso fuori da un tribunale del Cairo. Non ci sono stati feriti o vittime, ma la detonazione ha danneggiato la facciata dell’edificio. Gli islamisti, come annunciato, sono scesi nelle strade per tentare di impedire agli egiziani di recarsi a votare. Sette le persone uccise negli scontri con le forze di sicurezza, riporta al-Ahram online, citando fonti mediche. Riferisce che quattro persone sono morte a Sohag, due nel distretto Nahiya di Giza e una a Beni Suef. Cinque vittime, riporta, sono state confermate da fonti ufficiali.