Francia, notte in azienda per capi Goodyear sequestrati da dipendenti

Parigi (Francia), 7 gen. (LaPresse/AP) – Hanno passato la notte nello stabilimento della Goodyear di Amiens, nel nord della Francia, i due manager dello stabilimento sequestrati ieri dai dipendenti per protesta. I due sono il direttore dello stabilimento e il capo delle risorse umane. I dipendenti, che chiedono più denaro in cambio della perdita dei loro posti di lavoro, ieri hanno bloccato la porta della sala conferenze dove si trovavano i manager con pneumatici per l’agricoltura.

I MANAGER HANNO RIFIUTATO MATERASSI E COPERTE. Mickael Wamen, leader sindacalista, ha raccontato al giornale Courrier Picard che i manager hanno rifiutato offerte di materassi e coperte nella notte. “Le cose sono a state a volte animate, a volte calme, ma senza cattiveria” ha detto Michel Dheilly, uno dei manager sequestrati nello stabilimento, ai giornalisti ammessi all’interno dello stabilimento. L’altro manager sequestrato, Bernard Glesser, è stato meno positivo, affermando che non avrebbe rilasciato dichiarazioni sotto costrizione.

LA STORIA DELLO STABILIMENTO. Goodyear ha cercato di chiudere lo stabilimento per cinque anni senza successo. Ieri l’ultimo tentativo, che si è concluso con il “boss-napping”, tecnica francese che prevede il sequestro dei manager e che era andata diradandosi dopo i picchi della crisi economia del 2009. L’azienda di Amiens ha già vissuto momenti di controversia in passato. Le speranze di Goodyear di chiudere lo stabilimento si sono scontrate con proteste violente che hanno incluso falò di pneumatici, preoccupazioni del governo e le prolungate procedure francesi dei licenziamenti.

LA POSIZIONE DEI LAVORATORI. Adesso il sindacato è disponibile ad accettare l’inevitabile perdita di posti di lavoro, ma ad un costo. “Chiaramente non è più possibile continuare a lottare per i nostri posti di lavoro” ha detto ieri Mickael Wamen, presidente di un sindacato, alla televisione Lci. “Quindi abbiamo deciso di cambiare tattiche e batterci per la più ampia compensazione possibile”. I lavoratori chiedono 80mila euro in cambio della liberazione dei capi, più 2.500 euro per ogni anno lavorato. Evelyne Becker, rappresentante sindacale nello stabilimento, ha raccontato che i due sono stati fermati dopo un incontro particolarmente difficile con il personale. “Questo tipo di iniziativa, sempre da condannare, è particolarmente inopportuno e controproducente in un momento in cui dovremmo concentrarci sul futuro dei dipendenti coinvolti dalla ritrutturazione, dopo diversi anni di ricerche di una soluzione” ha commentato ieri Goodyear in una dichiarazione.