Francia, famiglia italiano in auto contro Eliseo: Protesta per suo teatro

Parigi (Francia), 26 dic. (LaPresse) – Protestava per un taglio dei finanziamenti pubblici al suo teatro Attilio Maggiulli il regista italiano e direttore di una istituzione teatrale parigina, la Comédie Italienne, che in Francia è stato fermato dopo aver tentato di forzare in auto l’entrata dell’Eliseo, andando con l’autovettura contro uno dei cancelli dell’edificio. “E’ stato un atto di protesta contro il governo francese che gli aveva promesso dei fondi per il suo teatro che poi non gli sono stati erogati, mettendo a rischio la vita dell’istituzione culturale che ha fondato”, ha detto da Parigi la famiglia di Maggiulli, contattata al telefono da LaPresse. Maggiulli aveva fondato nel 1974, insieme all’attrice Hélène Lestrade, nella capitale francese il Teatro de la Comèdie Italienne, prima col nome di Teatrino Italiano di Montparnasse, che poi, nel giugno 1980 prese quello attuale di La Comédie italienne.

Per Attilio Maggiulli, direttore e fondatore a Parigi de la Comédie italienne, che oggi è andato con la sua vettura contro il cancello dell’Eliseo, rimanendo ferito, per protesta contro i tagli di fondi al suo teatro, il dramma della ‘chiusura di una delle sue attività culturali per mancanza di fondi non sarebbe nuovo nella sua carriera. Maggiulli, originario di Corato, nel barese, sul sito del giornale di Corato ‘Lo Stradone’ che quasi una anno fa ha pubblicato a gennaio di quest’anno una intervista all’artista coratese di origine, ricorda un episodio precedente della sua vita artistica e di operatore culturale, risalente al 1999, in cui si trovò in difficoltà e scelse il digiuno come forma di protesta per attirare l’attenzione sulla mancanza di fondi. “Prima ho venduto i costumi offertimi dal Piccolo Teatro – si legge nel testo dell’intervista a Maggiulli pubblicata online su ‘Lo Stradone’- e dalla Scala, per pubblicare a pagamento sui quotidiani parigini (Le Monde e Libération) una ‘Supplica del povero Arlecchino’ a Jacques Chirac e a Lionel Jospin. Poi, nell’attesa di una risposta del presidente e del primo ministro francesi, mi sono messo a digiunare. In occasione del mio ‘affamamento’ tutte le personalità italiane e francesi si mobilizzarono in mio favore (Dario Fo, Ettore Scola, Luca Ronconi, etc). Da allora un ‘trust’ di sponsor ha generosamente contribuito a finanziarlo”.Rudolph Giuliani, sindaco della Grande Mela di quel tempo, e Mario Cuomo governatore dello Stato di N.Y. mi offrirono uno spazio e dei fondi per aprire in N.Y. un teatro italiano, offerta che fui costretto di rifiutare per evidenti problemi di … ubiquità. Nel frattempo – si legge nella intervista a Maggiulli pubblicata da Lo Stradone un anno fa – lo Stato francese aveva accettato le mie richieste accordando al mio teatro non solo lo Statuto di Teatro d’Arte, ma anche delle sovvenzioni rinnovate annualmente”.