Berlino (Germania), 20 dic. (LaPresse/AP) – L’ex magnate russo del petrolio Mikhail Khodorkovsky, graziato per motivi umanitari dal presidente Vladimir Putin, subito dopo la scarcerazione ha lasciato il Paese ed è volato a Berlino su un jet privato. Ex uomo più ricco della Russia, nemico politico di lunga data di Putin, è uscito dal carcere IK-7 del remoto villaggio di Segezha dopo 10 anni di detenzione. Arrestato nel 2003, era stato condannato per accuse di evasione fiscale e appropriazione indebita, da molti osservatori considerate una ripercussione per i contrasti politici con il Cremlino e per le sue ambizioni politiche. La decisione di Putin di graziarlo appare a molti un tentativo di attenuare le critiche internazionali sul suo governo, in vista delle Olimpiadi invernali di Sochi a febbraio.
A dare le notizie prima della scarcerazione, poi della partenza per la Germania, è stato il Servizio penitenziario federale russo (Fsin). Ha spiegato, sul suo sito web, che Khodorkovsky aveva fatto richiesta di andare in Germania per assistere la madre, sottoposta a cure mediche. Dopo la scarcerazione, tuttavia, i genitori Boris e Marina hanno fatto sapere di trovarsi a Mosca, da cui domani partiranno per raggiungere il figlio a Berlino. Anche la seconda moglie e i tre figli di Khodorkovsky vivono nella regione di Mosca, mentre Pavel, il figlio più vecchio avuto con la prima moglie, autore di una campagna a sostegno del padre, vive con la famiglia a New York.
Dopo l’arrivo dell’ex imprenditore a Berlino, confermato anche dal ministero degli Esteri tedesco, Khodorkovsky ha rilasciato una dichiarazione in cui ha affermato che l’aver richiesto la grazia, il 12 novembre scorso, non significa aver ammesso la propria colpevolezza. Una nota, diffusa dai suoi legali e sostenitori su internet, ha inoltre riportato le sue parole: “Sto attendendo tanto il momento in cui potrò abbracciare i miei cari e stringere di persona la mano a tutti i miei amici e colleghi”. Ha anche ringraziato l’ex ministro degli Esteri di Berlino, Hans-Dietrich Genscher, che lo ha accolto in aeroporto, per la sua “personale partecipazione al suo destino”. L’ufficio di Genscher ha spiegato in una nota di averlo accolto in qualità di capo del Consiglio tedesco per le relazioni estere, avendo appoggiato una domanda dei suoi legali di appoggiare la richiesta di scarcerazione. OBO Bettermann, compagnia energetica che ha fornito il jet per il trasferimento, ha detto di averlo concesso su richiesta di Genscher. Difficile prevedere, intanto, se l’ex tycoon continuerà la sua opposizione al Cremlino ora che è fuori dal carcere, e se tornerà in Russia.