New York (New York, Usa), 19 dic. (LaPresse/AP) – L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che esprime indignazione per “le diffuse e sistematiche gravi violazioni” commesse dalle autorità in Siria. La risoluzione, avanzata dall’Arabia Saudita a nome di decine di altri Stati fra cui anche gli Usa, è una delle condanne più dure finora rivolte dall’Onu al regime del presidente Bashar Assad. Il documento esprime inoltre “grave preoccupazione per la diffusione dell’estremismo e di gruppi radicali” in Siria. La risoluzione, approvata con 127 voti favorevoli, 13 contrari e 47 astensioni, non è legalmente vincolante ma rappresenta una forte espressione dell’opinione mondiale del conflitto in Siria, i cui morti hanno superato quota 100mila. La missione britannica all’Onu ha definito la risoluzione “un risultato forte”. La risoluzione condanna l’attacco con armi chimiche del 21 agosto e “indica con decisione” che la responsabilità del fatto è del governo siriano. Bashar Ja’afari, ambasciatore siriano all’Onu, ha definito la risoluzione dell’Assemblea “oltraggiosamente ostile” e ha criticato l’Arabia Saudita, che appoggia i ribelli. Ja’afari ha anche attaccato il Consiglio di sicurezza per la sua incapacità di risolvere il conflitto siriano e definendolo sostenitore dei terroristi “in tutto il mondo”. Il Consiglio, le cui risoluzioni sono vincolanti, non riesce a intervenire sul conflitto a causa dei veti posti dalla Russia, alleata della Siria.