Baghdad (Iraq), 16 dic. (LaPresse/AP) – E’ di almeno 29 persone morte il bilancio di un’ondata di attacchi in Iraq, il più grave dei quali commesso da un attentatore suicida che ha ucciso otto poliziotti facendosi esplodere contro una stazione di polizia a Baiji, a nord di Baghdad. Lo fanno sapere fonti ufficiali. Sinora la responsabilità non è stata rivendicata, ma i sospetti ricadono su al-Qaeda e altri gruppi di militanti sunniti. Il primo attacco è avvenuto a Baiji, ex roccaforte degli insorti a 250 chilometri a nord della capitale, dove un kamikaze si è lanciato con un’autobomba contro il cancello principale della stazione di polizia locale. Subito dopo l’esplosione, tre altri attentatori suicidi a piedi sono entrati nella struttura per farsi detonare nell’edificio.
Otto i poliziotti uccisi, tra cui un ufficiale, mentre altri cinque sono rimasti feriti. In seguito, altre bombe sono state fatte esplodere in diversi luoghi di Baghdad, causando la morte di 21 persone e il ferimenti di 58. L’episodio più grave nel quartiere di Bayaa, dove un’autobomba è stata fatta detonare in un parcheggio, uccidendo sei civili e ferendone 12. Un’altra vettura parcheggiata è esplosa nel quartiere centrale di Salhia, vicino alla Zona verde, uccidendo cinque civili e ferendone 14. Altri quattro sono morti e 11 feriti quando un’autobomba parcheggiata è esplosa in un mercato nel quartiere di Sadriyah, mentre tre sono rimasti uccisi e sette feriti per una bomba piazzata vicino a una fermata del pullman nella vicina zona di Nahda.
Un ordigno è detonato anche nel sobborgo meridionale di Hussainiyah, uccidendo un civile e ferendone sette. Due sono invece stati uccisi e sette feriti dallo scoppio di un’autobomba nella zona sudorientale di Jisr Diyala. I bilanci delle vittime sono stati forniti da fonti ufficiali e confermati da fonti mediche. In Iraq questo mese almeno 253 persone sono morte in attacchi commessi da militanti, secondo il conto di Associated Press, 20 dei quali ieri.