Qunu (Sudafrica), 15 dic. (LaPresse/AP) – Canti, danze, onori militari e interventi di personaggi noti durante i funerali di Nelson Mandela a Qunu, nella provincia sudafricana del Capo orientale. Presenti decine di migliaia di persone, che si sono radunate in una enorme tenda nel terreno di famiglia di Madiba, morto lo scorso 5 dicembre all’età di 95 anni. All’apertura della cerimonia i partecipanti hanno cantato l’inno nazionale e alcuni hanno messo il pugno sul petto. Nel grande tendone bianco un ritratto di Mandela guardava verso l’assemblea da dietro un banco con 95 candele, una per ogni anno della sua vita. La bara, avvolta nella bandiera nazionale del Sudafrica, si trovava su un tappeto di pelle bovina, sotto il leggio.
La vedova di Mandela, Graca Machel, e la sua seconda moglie Winnie Madikizela-Mandela erano vestite di nero, accanto al presidente sudafricano Jacob Zuma. Tra gli ospiti c’erano veterani dell’ala militare dell’African National Congress (Anc), il movimento di liberazione diventato la principale forza politica del Paese dopo la fine dell’apartheid. Presenti anche il principe britannico Carlo, il principe Alberto II di Monaco, la nota presentatrice statunitense Oprah Winfrey, Richard Branson, e l’ex premier dello Zimbabwe Morgan Tsvangirai.
La cerimonia è stata trasmessa nella zona vicina su alcuni grandi schermi, uno dei quali si trova su una collina antistante la proprietà della famiglia Mandela. Lì si sono radunate diverse centinaia di persone, alcune delle quali indossano i colori dell’Anc.
Fra le persone intervenute ai funerali, anche il presidente sudafricano Jacob Zuma. “È la fine di un viaggio straordinario cominciato 95 anni fa, è la fine di 95 anni gloriosi, di un combattente della libertà un umile servo del popolo del Sudafrica”, ha detto Zuma. La nipote di Madiba, Nandi Mandela, ha ricordato invece quando il nonno andava a scuola a piedi nudi a Qunu da ragazzo. “Sta ad ognuno di noi raggiungere quello che vogliamo nella vita”, ha detto ricordando i gesti di Mandela “che hanno fatto desiderare a tutti quelli intorno a lui di agire bene”. Poi ha detto in lingua Xhosa: “Vai bene Madiba, fai buon viaggio nella terra dei tuoi antenati, devi correre la tua gara”.
Al termine della cerimonia un gruppo più piccolo di ospiti, circa 450, ha partecipato alla sepoltura nella tomba di famiglia. La televisione sudafricana ha mandato in onda le immagini fino all’arrivo al cimitero ma, su richiesta dei familiari, non ha trasmesso le immagini dell’inumazione. La sepoltura ha posto fine a 10 giorni di celebrazioni. Martedì 10 dicembre si è tenuta una grande commemorazione nello stadio di Soweto e poi dall’11 al 13 dicembre la salma è rimasta esposta nella camera ardente a Pretoria.
Primo presidente nero del Sudafrica dal 1994 al 1999, Mandela è considerato il padre della democrazia nel Paese per il suo ruolo nella lotta all’apartheid. Sotto l’apartheid era stato in carcere per 27 anni, 18 dei quali trascorsi a Robben Island e fu liberato nel 1990. Risale invece al 1993 l’attribuzione del premio Nobel per la Pace.