Argentina, polizia in sciopero a Cordoba: saccheggi, un morto, feriti

Buenos Aires (Argentina), 4 dic. (LaPresse/AP) – Un’ondata di saccheggi e rapine ha travolto la città di Cordoba, la seconda più grande dell’Argentina, in seguito a uno sciopero degli agenti di polizia. Il bilancio, fornito da fonti ospedaliere, è di un morto per ferite d’arma da fuoco e oltre 100 feriti, perlopiù a causa di vetri rotti.

La protesta è stata indetta per chiedere salari più alti, ma il governatore José Manuel de la Sota sostiene che la vera ragione sia la sua decisione di chiudere le case d’appuntamenti, da cui arrivano i soldi con cui vengono pagati gli agenti corrotti. Le violenze a Cordoba sono iniziate ieri sera e sono proseguite anche oggi, con vetrine distrutte, sciacalli che hanno rubato ogni tipo di merce, rapinatori che hanno aggredito persone in strada e vigilanti che hanno imbracciato le armi per proteggere le loro case. La polizia e le autorità hanno iniziato dei colloqui per porre fine allo sciopero e, prima di entrare agli incontri, il governatore De la Sota ha dichiarato che nelle violenze sono state arrestate 56 persone.

Sul tavolo da parte del governatore ci sono un incremento della paga del 52%, più bonus per pattuglie in strada e straordinari, per un aumento complessivo di 12.600 pesos al mese. Il governatore ha definito queste misure “il miglior salario per la polizia in tutta l’Argentina”. La cifra corrisponde a circa 2.044 dollari mensili al cambio ufficiale (1.500 euro), o 1.350 dollari (995 euro) secondo il tasso del mercato nero, considerato più affidabile da molti argentini. Miguel Ortiz, avvocato che rappresenta la polizia, ha detto alla stampa che il governo provinciale aveva accettato “verbalmente” la richiesta di 13mila pesos in più avanzata dagli agenti, aggiungendo di aspettarsi la firma di un accordo entro oggi.