Mosca (Russia), 3 dic. (LaPresse/AP) – E’ stato condannato a sei anni di carcere il ballerino del Bolshoi accusato di aver organizzato l’attacco con l’acido del 17 gennaio scorso, in cui il direttore artistico del teatro, Sergei Filin, ha quasi perso la vista. Un tribunale di Mosca ha dichiarato colpevoli tutti i tre imputati: il ballerino Pavel Dmitrichenko, mente dell’aggressione; il pregiudicato Yuri Zarutsky, che gettò l’acido sul volto di Filin, condannato a dieci anni di detenzione; Andrei Lipatov, che partecipò come autista, condannato a quattro anni. I tre dovranno pagare inoltre 3,5 milioni di rubli (circa 78mila euro) in danni a Filin.
L’aggressione rivelò il clima di inimicizie e gelosie che avvelena il prestigioso teatro russo, attirando l’attenzione dei media di tutto il mondo. Per la giudice Yelena Maximova, i tre pensarono per mesi al piano con cui attaccare il direttore. Nella sua testimonianza, Filin ha definito Dmitrichenko un dipendente inaffidabile e minaccioso, sempre all’origine di problemi, ma non lo ha apertamente accusato di aver organizzato l’attacco.
Il ballerino, durante il processo, ha ammesso di aver accettato l’offerta di Zarutsky di picchiare Filin, ma ha affermato di non essere stato messo a conoscenza dell’intenzione di usare l’acido. Si è quindi dichiarato non colpevole, ma ha ammesso una “responsabilità morale”, per aver parlato male di Filin di fronte a Zarutsky. All’annuncio della sentenza, la madre di Dmitrichenko si è coperta la bocca in un’espressione di incredulità, mentre il padre ha dichiarato di aver atteso una sentenza meno severa. Gli avvocati difensori, intanto, hanno annunciato che presenteranno ricorso in appello.
Il ballerino ha raccontato di essere rimasto scioccato quando ha saputo dell’attacco con l’acido dai notiziari, e di aver proposto all’esecutore di consegnarsi entrambi alla polizia. Zarutsky gli avrebbe detto di mantenere il silenzio, minacciandolo di usare l’acido anche contro la ballerina fidanzata con lui, se fosse andato alla polizia. Il giudice ha accettato la versione secondo cui Dmitrichenko non era consapevole del piano, ma ha dichiarato che è stato coinvolto in programmi dettagliati dell’attacco, in cui diede a Zarutsky l’indirizzo di casa di Filin e lo chiamò la notte prima dell’aggressione.
Nel processo, Dmitrichenko ha detto che Filin lo escludeva dai ruoli migliori negli spettacoli. Ha raccontato di aver detto a Zarutsky di disapprovare la sua gestione del Bolshoi, accusandolo di essere responsabile del clima negativo in teatro, e ha citato numerosi episodi in cui i ballerini sono stati spinti alle lacrime, durante liti con Filin. Questi non ha negato gli incidenti, ma ha parlato di dinamiche che fanno parte del “processo artistico”.
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